Editorialerecensioni serial tv

Combo micidiale, Michele Borgogni ed il nostro defeale recensiscono la prima puntata della settima stagione di #TWD.


 

E così sono bastate alcune morti eccellenti per far gridare al capolavoro. È bastato che Negan agitasse la sua Lucille spaccando un paio di crani per far zittire la maggior parte dei critici che consideravano la serie morta e sepolta. Sono bastate diverse inquadrature uguali alle pagine di Charlie Adlard per riportare all’ovile tutti o quasi i fan del fumetto. È bastato soprattutto il ghigno demoniaco di Jeffrey Dean Morgan. Ma sarà bastato davvero?

Da qui in poi, ovviamente, sarà spoiler!

 

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Ci ha “lasciato” Abraham, che ha fatto una morte da vero soldato (mancava solo urlasse “vi faccio vedere come muore un vero americano!”) e che comunque nel fumetto ci aveva lasciato già da un po’. Livello di sorpresa?! diciamo medio-basso. Abraham ha avuto qualche buon momento nella serie tv, ma non saranno in molti a piangere la sua dipartita, anche considerando che Michael Cudlitz non è mai stato un grandissimo attore capace di trascinare il resto del cast…

Una sorpresa maggiore è invece la morte di Glenn. Non tanto perché sia ucciso (nel fumetto muore nella stessa occasione), quanto perché è il secondo a esserlo, quando lo spettatore spoiler-free si sarebbe magari aspettato la fine del massacro.

Glenn ci mancherà un po’ di più, perché era personaggio capace di qualche sorpresa e perché Steven Yeun, pur non avendo fatto molto altro al cinema in tv, negli anni si è rivelato essere uno dei migliori attori del cast, crescendo molto con il passare delle stagioni. La sua morte però ci ha donato il primo gran momento dell’episodio: l’occhio che gli esce dall’orbita, facendo esultare i lettori del fumetto più di una vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio.

 

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Il secondo gran momento dell’episodio è stata la tesissima scena in cui Negan ha chiesto a Rick di tagliare il braccio a suo figlio Carl per dimostrargli di essere finalmente completamente sottomesso. Un momento che certamente non è stato il massimo dell’originalità (avete presente la Bibbia, vero?), ma che è stato girato benissimo, e soprattutto ha dato modo a Jeffrey Dean Morgan di gigioneggiare per qualche minuto in più, piegando al suo volere i protagonisti e incollando allo schermo i telespettatori.

Ma mi chiedevo… saranno bastati davvero questi ottimi momenti e una vena splatter ritrovata per rendere discreto questo episodio? Io, onestamente, sono un po’ scettico.

In questo primo episodio della settima stagione, ad esempio, ho trovato davvero deficitaria la regia. L’episodio è stato diretto dallo stesso Greg Nicotero che ha fatto il solito gran lavoro al trucco (sensazionale nel caso di Glenn, onestamente un po’ meno per quanto riguarda alcuni degli zombie), ma dietro la macchina da presa funziona se sopportato da una scrittura che riempie tutti gli spazi morti. E qui, onestamente, questo non è avvenuto. L’episodio ha avuto una struttura circolare, con tanti pensieri di Rick (che, maledizione, è ancora vivo!) e tanti flash a mostrare i volti degli altri suoi compagni, girando intorno alla rivelazione della prima morte e ripetendo più volte i momenti della scelta di Negan e della conta. Anche dopo c’è stato quel giro in camper praticamente insensato, con la nebbia a velare ogni cosa (quasi un richiamo ai classici Romeriani) e alcuni passaggi di sceneggiatura (l’ascia che scompare e ricompare più o meno vicina) e di montaggio che mi hanno sollevato più di qualche dubbio. La sensazione è che la produzione sapesse di aver in tasca una puntata con alcuni momenti bomba, e che quindi abbia tralasciato di impegnarsi troppo sul resto. Per stavolta hanno avuto ragione loro, ma nelle prossime puntate le aspettative saranno ancora maggiori, e io mi aspetto già la solita serie di puntate noiose fatte solo di chiacchiere.

 

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Un ultimo sguardo agli altri principali pregi dell’episodio… sostanzialmente tre.

Il primo è sicuramente Jeffrey Dean Morgan, che si mangia la puntata e che è la dimostrazione di una teoria che sostengo fin dal primo episodio… La AMC non si aspettava questo successo e ha messo in piedi un cast tutto sommato economico, senza grandi attori. Se ci fosse stato qualche nome più importante e capace di elevare anche il resto del cast, la serie sarebbe stata sicuramente migliore.  In ogni caso non vedo l’ora di rivedere Negan sempre più protagonista.

 

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Il secondo è il possibile risveglio di Daryl, che dovrà portare sulle proprie spalle il peso di essere stato sostanzialmente il colpevole della morte di Glenn, e che potrebbe usare questo dolore per risollevarsi dalla condizione di mammoletta con la balestra che pare affliggerlo da troppo tempo. Anche il fatto di essere stato portato via da Negan e i suoi potrebbe aiutare, l’assenza per qualche puntata potrebbe ripresentarlo più fresco agli occhi degli spettatori.

Il terzo e ultimo è una rivalutazione del rapporti di forza e leadership nel gruppo. Rick sembra davvero piegato, Abraham non c’è più e comunque non ha mai avuto il carisma necessario; Maggie potrebbe essere una leader naturale, ma pare accecata dal desiderio di vendetta; Michonne si è molto ammorbidita e sembra funzionare meglio in solitaria che all’interno di un gruppo. Chi resta? Eugene, Rosita, Sasha e Tara vanno esclusi sicuramente, Morgan ha una filosofia che si scontrerà per forza di cose con quella degli altri, Gabriel… lasciamo perdere. Resta Carol, la vera incognita di questa serie. E resta Carl, che è ancora troppo giovane, ma che all’interno del gruppo catturato da Negan sembra aver avuto la reazione più adulta di tutti. Vedremo!

 

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Michele Borgogni
Alessandro De Felice (defeale)

 


 

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