Scienza e Survival

di Igor ZANCHELLI


Ormai, la cinematografia e la letteratura di genere, ha dato per assodato che, una eventuale apocalisse Z, si generi e si dilaghi a causa di un virus, batterio o micro organismo, creato artificialmente, caduto dal cielo oppure, semplicemente, manipolato o inventato da qualche scienziato più o meno pazzo.
Ma se fosse stata madre natura ad assumere il ruolo di “scienziata”, ed abbia già creato questi terribili organismi zombificanti?
Certo come no, direte voi; Allora esiste Superman, esiste Batman e l’uomo nero. Penserete che a furia di leggere e parlare di zombie mi sia fuso il cervello e viva in un limbo onirico fatto di morti viventi.
Vi sbagliate, gente di poca fede! Facciamo un giretto nel microcosmo che madre natura ci ha donato, e vediamo di quali mostri è popolato. Andremo ad esplorare, come Piero ed Alberto Angela, in tre articoli, il profondo del mare, l’azzurro del cielo e la profumata e morbida terra. Non tralasceremo nessuna macro area di questo splendido nostro mondo.

Iniziamo il nostro viaggio dagli abissi del mare.
Un granchio che se ne va a zonzo per i fatti suoi, cercando cibo e magari una bella fidanzata. Intravede un bella roccia dalla quale poter scrutare il panorama, e decide di farvi una capatina. Mentre attraversa una splendida prateria di alghe, sente qualcosa, un piccolo prurito sulla zampetta. Cerca di scrollarsi via quel fastidio, agita la piccola zampa, ma non ci riesce. Va beh pensa, passerà.
Lui non lo sa ma la sua vita è finita!
Il fastidio che ha sentito, in realtà non è altro che una larva (femmina) di un terribile mostro, la Sacculina Carcini, dell’ordine dei Rizocefali.

Questa demoniaca creatura risale la zampetta del nostro infastidito granchietto, arrivando in un punto della giunzione articolare. In questo luogo il carapace della vittima è più sottile, così il nostro invasore, inserisce uno stiletto nel “ginocchio” del granchio e, come fossa una siringa, inietta alcune cellule del proprio corpo. Il resto della Sacculina rimane aggrappata al granchio finché non muore e si stacca.

Le cellule inoculate, dall’aspetto di una lumaca, si muovono all’interno della carne del granchio, e si vanno ad sistemare nell’addome, dove moltiplicandosi e crescendo, assorbono le sostanze nutritive elaborate dall’intestino del granchio. Contemporaneamente questi invasori estranei, assumono per via ormonale, il controllo sia fisico che mentale dello sventurato.
A questo punto per il nostro ignaro “chelato” amico, inizia il calvario.

Il granchio smette di crescere, di pulirsi, e addirittura perde la capacità di poter rigenerare i propri arti. A causa delle lumachine presenti nel suo addome, che gli rubano le sostanze nutritive, è assalito da una insaziabile fame; passa tutto il tempo a cercare cibo per nutrire, far crescere e prosperare il parassita dentro di se.
Terribile vero? Ma non è ancora finita. Questa bestia è proprio perfida.
La Sacculina quando è cresciuta abbastanza, ed è pronta a metter su famiglia, castra chimicamente il nostro prestante granchio e, rilasciando ormoni femminili, fa in modo che il nostro Rocco Siffredi degli abissi, si comporti come una femmina.

L’invasore produce un sacchetto rigido esterno (Externa), lo pone ventralmente sotto l’addome, dove normalmente le “granchie” ci mettono le loro uova. Il granchio, che ha smesso da tempo di avere cura dell’igiene personale ed è proprio zozzo, inizia, invece, a prendersi cura e tenere pulita la externa.
A questo punto la Sacculina, che non solo mangia a sbafo dal granchio, ha anche la sfrontatezza di accoppiarsi, e darsi ai piaceri della carne, in lui.

Con una ingegnosa modalità (vi risparmio la descrizione, perché troppo schifosa), si fa fecondare dal maschio della sua specie, o meglio dai maschi della propria specie; Infatti si accoppia con un “menage a trois”.
Quando le uova sono mature, e i piccoli “Sacculini” pronti, fa in modo che il granchio salga su una bella roccia, alta quanto basta, e lo costringe a “partorire”. Mentre con una chela pigia la externa lentamente per far uscire le uova, delicatamente con l’altra, costringe il partoriente a smuovere l’acqua per disperdere i terribili parassiti per tutto il mare.
A questo punto, come nelle migliori favole, morirono tutti felici e contenti. Invece no!

Il ciclo ricomincia. I tre porcellini di Succulina continuano a copulare e a sfornare figli. Il nostro granchio continuerà a vagare in cerca di cibo e a mangiare tutto quello che avrà a portata di bocca, per far ingrassare i tre malefici invasori che hanno deciso di mettere su casa nel suo addome.
Più zombie di così!
Siete sconvolti non è vero? Ma come per così poco! Dobbiamo esplorare ancora il cielo e la terra.
Su, su. Proseguiamo il nostro viaggio. Ma non ora. Lo faremo nel prossimo articolo.

 

 

Igor Zanchelli.


 

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