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Cosa lega il chewing-gum agli zombie? …scoprilo nell’articolo di Luca PENNATI


In un susseguirsi di pensieri, mi sono comparse davanti due immagini: quella del pacchetto delle inconfondibili cicche Brooklyn (a Milano si chiamano così) e l’ormai classica immagine degli zombie che attraversano il ponte di Brooklyn per invadere la città di New York. È stata una rivelazione.

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Ho iniziato a pensare che potessero avere un qualcosa che le legasse l’una all’altra. Alla fine l’ho trovato: il cervello è il chewing-gum degli zombie. Non ci credete? Potrebbe essere!

Innanzitutto, tutti quanti sappiamo quanto sia importante la masticazione per il benessere psicologico e fisico di una persona. Se vuoi una corretta digestione devi per prima cosa masticare bene e con attenzione per ottenerla.

Quanto volte ci siamo sentiti dire di masticare ogni boccone almeno 20 volte prima di deglutire? Ovviamente dipende anche da ciò che stiamo mangiando, comunque a conti fatti, è stato calcolato che mastichiamo dalle 800 alle 1.400 volte al giorno. E se dovessimo masticare per sempre?

C’è di più: è stato dimostrato che la masticazione riesce ad avere influenza anche sul nostro cervello, con l’invio di informazioni ad esso attraverso il nervo trigemino. Il cervello invia segnali anche lungo il nervo vago (nervo che collega il cervello stesso all’addome) per iniziare la secrezione acida in preparazione dell’arrivo del cibo.

Funziona così: quando mangiamo lentamente il nostro corpo è più rilassato, permettendo al sistema nervoso parasimpatico, che stimola la digestione, di fare il suo lavoro correttamente.

Invece quando mangiamo velocemente, il sistema simpatico mette invece il corpo in stato di allerta e devia l’energia al cuore, al cervello e ai muscoli, mentre le funzioni del sistema nervoso parasimpatico, come la digestione, si fermano. Ecco perché a volte qualcosa ci rimane “sullo stomaco”.

E per quel che riguarda le gomme da masticare, cosa sappiamo?

Un recente studio realizzato dall’Istituto Nazionale di Scienze Radiologiche del Giappone e pubblicato sulla rivista “Brain and Cognition”, ha evidenziato che chi mastica spesso chewing-gum ha il 10% di tempi di reazione più rapidi rispetto a quelli che non lo fanno. Utilizzando la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno scoperto che “masticare investe otto parti del cervello, la maggior parte delle quali sono coinvolte nella funzione esecutiva (azioni) o nelle funzioni relative al pensiero logico”, spiega il dottor Duncan Banks, direttore del Neuroscience Association Britannica: “quelle aree sembrano illuminarsi di più quando le persone masticano gomma”.

Sono emerse prove al riguardo che confermano come il chewing-gum aumenti la prontezza di riflessi, permette di sostenere l’attenzione e di migliorare i tempi di reazione, calcolo e apprendimento. Tutto questo è possibile grazie alla stimolazione del nervo trigemino, che interessa la parte del cervello preposta alla vigilanza. È inoltre risaputo che la masticazione incrementa la frequenza cardiaca, che a sua volta aumenta il flusso sanguigno basale al cervello e in particolare nello striato, nel talamo nel cervelletto e nell’ippocampo. Questo comporta un incremento dell’ossigenazione e del livello di glucosio, entrambi essenziali per il corretto funzionamento dell’organo, consentendo addirittura una sorta di performance cognitiva “superiore”.

Naturalmente NON è il chewing-gum ad avere effetti benefici piuttosto è il gesto della masticazione in sè, il mantenere in movimento costante la mandibola. Infatti la gomma è soltanto uno strumento utilizzato per favorire la torsione mandibolare e noi umani lo usiamo come scusa. Non possiamo mica continuare a masticare aria giusto per tenerci in allenamento.

Quindi, ora chiediamoci. Chi non ha problemi di cercarsi una gomma per continuare all’infinito il movimento masticatorio? Chi, In ogni film, sulle pagine di ogni romanzo, ci rallegra con il loro inconfondibile sbattito di denti? OVVIAMENTE I NOSTRI CARI E ADORATI AMICI NON-MORTI.  

Che siano ridotti all’osso o ancora carnosi, sventrati oppure ciccioni, una cosa sola li accomuna: il tac tac tac tac tac tac tac continuo dei loro denti.

Li vediamo sempre alla ricerca di carne fresca e di prelibati cervelli succulenti che per loro potrebbero benissimo rappresentare un gustoso chewing-gum, uno di quelli che ti riempie la bocca e che con cui non puoi evitare di fare palloni. Se analizziamo i loro comportamenti notiamo poi, come siano sempre attenti al minimo rumore, dimostrino riflessi sempre più scattanti.  Il merito, secondo me, sta proprio lì nella loro mandibola.

Inoltre se provassimo a calcolare quante migliaia di cicche abbiamo ruminato durante la nostra fase umana probabilmente perderemmo il conto, quindi pensando agli zombie, forse la gomma da masticare è diventato un ricordo talmente impresso nella profondità della memoria che una volta non-morti riemerge e consente loro di stabilire un collegamento sinaptico mandibola-cicca-cervello e quindi di beneficiare degli stimoli da masticazione?

Non lo so, una cosa è certa, vado a comprarmi un pacchetto di cicche, di quelle che ti puliscono anche i denti. Non si sa mai, meglio mantenere in allenamento il cervello. Servirà anche dopo e dovessi morire non vorrei farmi trovare impreparato.

 

Luca Pennati