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L’opera di Vincenzo Cavallari, giovane scrittore che “vive tra le nebbiose valli del Po’ “, come lui stesso sostiene, è ambientata in un futuro post apocalittico ma contiene in sé una questione che l’umanità si pone da quando è entrata nell’era contemporanea, dall’avvento dei primissimi ed antesignani commodore 64 alla stagione dell’interconnessione mondiale senza limiti e dei social media, passando dallo strapotere di colossi come Mycrosoft ed Apple: la tecnologia è alleata dell’uomo o rischia di essere un pericolo per la sua stessa esistenza?

Appassionato di autori come Asimov, Orwell e Clency, Cavallari miscela il genere scifi a quello thriller in un susseguirsi di situazioni e di emozioni che portano il lettore a porsi varie domande ed a confrontarsi con le fragilità, le paure ed i nodi topici dell’età moderna. Affronta tematiche come quelle dei limiti alla privacy, la dipendenza dalla vita virtuale, il terrorismo e la libertà personale per creare un intreccio in cui la suspanse, la fantasia e la realtà avvolgono il lettore in un racconto tutto da gustare.

Di seguito la trama del romanzo:

“È autunno in una città occidentale e cosmopolita dove tutto e tutti sono online. La privacy è un prezzo che tutti hanno dovuto pagare, di buon grado, per permettere alla polizia e alle forze speciali della Legione di colpire i terroristi e fermare le uccisioni, arrivate ormai a cifre a tre zeri. La vita è tornata a essere serena anche se la crisi imperversa, arginata dalle società pubblicitarie, che al costo di uno schermo intelligente installato su di un elettrodomestico pagano gli utenti per ricevere discreti consigli per gli acquisti, semplici e quasi sempre azzeccati. Tutto sembra filare liscio fino a quando la rete collassa e le persone impazziscono, attaccando con ferocia chi ha ancora un dispositivo funzionante. Barricati in casa o in rifugi di fortuna, i sopravvissuti verranno portati in salvo dalla Legione e troveranno dimora in campi profughi moderni e attrezzati. Ma perché a ognuno vengono tolti i documenti e chi si riferisce a se stesso col proprio nome si ammala e muore? Perché ho scritto questo libro? La tecnologia è da sempre alleata e nemica dell’uomo: fino a dove si può definire buona o cattiva? “.