FANS

di Diego COCO


Mi chiamo Romeo Dixon, e questa spero sarà la mia ultima fottuta ora sulla terra.

Cristo Santo, sto buttando giù queste quattro righe che forse non leggerà nessuno, davanti all’ultimo bicchiere di Vermont.

Gran brutta cosa, la solitudine. Gran brutta bestia che sbrana a poco a poco, che toglie ogni forza e anche un po’ di dignità. Sempre che sia rimasto qualcosa del genere, in questo mondo andato a puttane: qualcosa o qualcuno diverso dal male che ci sta divorando. Perché una risposta, una spiegazione al loro delirio, ci deve pur essere.

Mandrie di carne morta, come le chiamava la mia Estelle. Mandrie di carne morta.

Uomini e donne, cadaveri che camminano invece di marcire in pace nelle loro tombe.

Se questa è la fine del mondo, io non voglio viverla, non mi interessa. E allora, visto che la mia decisione l’ho già presa, visto che non mi è rimasto niente da salvare, allora voglio mettere nero su bianco i miei ultimi pensieri, e dirvi che… Cristo, io… mi sono ficcato un coltello nella pancia, non più di un giorno fa.

Mi sono aperto l’addome da parte a parte, in barba a questi ultimi giorni del cazzo, in barba alla vita.

Poi… nero, non ricordo più nulla.

Nero che doveva significare il mio vaffanculo a tutto, ai morti che camminano, al Dio che ci ha voltato le spalle, al ricordo indelebile di altri tempi, sicuramente migliori. Alla mia famiglia. Mia moglie, le mie figlie.

 Le ho appena viste dalla finestra.

Sono ancora fuori in giardino, che cercano di entrare.

Ma, Cristo Iddio, non doveva finire così, no. Avrei dovuto svegliarmi come uno di loro, alzarmi come un vecchio rincoglionito che si muove a stento e uscire insieme alle mie donne. Senza pensieri, senza problemi, una vita nuova da coglione ambulante che brama solo carne fresca.

E invece… il delirio continua, perché, che ci crediate o no, vi sto scrivendo con la lucidità di sempre.

Cazzo, lucidità!

Può uno rimanere lucido mentre con una mano tiene la penna e con l’altra sorregge un grumo di interiora che fa di tutto per uscirgli dallo stomaco? Beh, diavolo, rispondetemi voi. Io non so più cosa pensare.

Voglio solo una pace che al momento non mi è ancora concessa, una pace che dovrò ottenere a tutti i costi, e mi aiuteranno le due taniche di benzina giù in garage.

Mi premeva lasciarvi questa testimonianza, che non sia mai che io sia il primo zombie di merda con il cervello intatto.

A questo punto fate un po’ voi, se c’è qualcuno vivo che ha voglia di ragionarci su, di capirci qualcosa di tutta questa follia, bene, faccia pure, ammesso che non sia già troppo tardi.

Un saluto a chi è stato così bravo a non farsi beccare da quegli stronzi là fuori, un addio da chi vuole solo farsi da parte, perché ha capito che su questa terra non c’è più posto per i sani di mente, per chi conserva ancora un briciolo di razionalità.

Vale meno di una pallottola in testa.

Ok, vado a prendere l’accendino e poi scendo di sotto.

Vediamo che succede.


Diego COCO


Lascia un commento