FANS

di Antonietta Molinaro


Scappa.

Corri più veloce che puoi.

Corri come quando avevi 16 anni e il tuo unico obiettivo era vincere la staffetta femminile.

Corri come non mai. Metti il cuore nelle gambe e scappa da questi maledetti.

Non sarà né il tuo sangue, né la tua carne a saziarli.

Dai che sei brava a correre. Hai fiato e gambe.

Una promessa è una promessa, e tu hai fatto un patto con te stessa: “non mi avranno mai, non sarò mai una di loro, una zombie, non mi ciberò della carne di coloro che amo”.

Che cazzo ti prende? Perché ti fermi?

Le gambe tremano, non le senti più… e all’improvviso qualcosa ti afferra e ti trascina giù.

Poi il buio.

Una grossa nuvola grigia nel cielo azzurro di Febbraio è l’ultima immagine che si fissa nei tuoi occhi in un tempo senza fine.

Hai freddo, sei nuda.

Vorresti toccarti per scaldarti, ma hai le mani legate.

Tenebre impenetrabili. Non vedi nulla.

Forse hai battuto la testa e sei diventata cieca?

Cerchi di captare un odore, un suono, ma l’unica esalazione che percepisci è quella della terra bagnata dalla pioggia.

Rumori. Passi dietro di te…e una mano che all’improvviso ti afferra il collo.

Immagini il suo sguardo penetrarti le ossa.

Cosa cerca? Il punto dove addentare meglio ?

La sua mano però è calda, vitale, e accarezza il tuo corpo, scende giù dolcemente, un déjà-vu di terrore e piacere.

Cerchi di divincolarti ma lui ti spinge brutalmente a pancia in giù.

Stai lì distesa e i tuoi sensi esplorano l’universo che ti circonda.

Il fetore acre del sangue penetra le narici e il sapore amaro della terra si insinua tra le labbra.

Alzati, scappa, corri più veloce che puoi. Dai che sei brava a correre. Hai fiato e gambe.

Ma le gambe non rispondono agli ordini. Il tuo corpo si è arreso.

– “Chi sei?”

– “Vuoi veramente sapere chi sono? Cosa sono ?”.

– “No. Non serve a nulla sapere, correre, scappare”.

Rilassi i muscoli e ti abbandoni attendendo la fine, qualunque essa sia.

…e intanto, nel buio pesto di questo mondo impazzito, ti rifuggi in quella nuvola grigia nel cielo azzurro di febbraio.

Antonietta Molinaro


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