FANS

di Marco Castaldi Giuseppe


In principio penso che nessuno avesse compreso appieno cosa  stesse capitando: in quale spirale di orrore stessimo inesorabilmente per essere inghiottiti.

L’uomo e l’umanità più in generale, hanno sempre avuto bisogno di risposte alle proprie molteplici domande sull’essere, sul nostro posto nel mondo o sul nostro destino nell’aldilà: cosa ci attende dopo la morte? Verremo giudicati ed eventualmente premiati o puniti meritocraticamente ?

Ma quando è cominciato tutto questo, qualsiasi risposta ciascuno di noi si fosse dato in vita, qualsiasi credo o religione avessimo deciso di abbracciare, ha perso inesorabilmente di significato…

I sacrifici umani dell’antica civiltà maya, le incursioni, i saccheggi e gli stupri dei vichinghi per poter sedere nel Valhalla accanto ad Odino, o le crociate cristiane contro gli usurpatori del Santo Sepolcro e della Terra Santa, fino all’estremismo islamico in nome di Allah e del vero profeta Maometto: bugie e menzogne perpetrate per secoli, alla luce di quello che sta accadendo all’umanità intera in questo momento.

Il paradiso e l’inferno tanto osannati o invocati hanno assunto in questo contesto un significato ben diverso: col diluvio universale Dio volle punire l’uomo per la sua superbia e per la sua malvagità, concedendo però alla razza umana una seconda possibilità di rinascita nella figura di Noè e della sua famiglia.

Ma questo, tutto questo, non può lasciare certamente spazio ad alcuna speranza.

In tutti i testi sacri delle grandi religioni monoteiste, la Bibbia, i Vangeli ed il Corano, si è sempre tramandata la promessa di una vita eterna dopo la morte, nel giorno del Giudizio, ma come potervi continuare a credere vedendo quello che sta accadendo?

Dice il Vangelo: “Alla fine dei tempi ci sarà la resurrezione della carne, con la quale i corpi resusciteranno.”…il giorno del Giudizio, la Vita Eterna per tutta l’umanità”.

I Protestanti credono che “…Poco prima del giudizio universale vi sarà una grande battaglia finale tra le forze del Bene e quelle del Male sul monte di Megiddo, presso Gerusalemme”, il così detto Armageddon: sicuramente questa profezia si è avverata in quello che sta capitando ora sulla terra a tutta l’umanità.

Ma quale distorta ed abominevole realtà si è mai manifestata ora da quelle profetiche parole di illusoria speranza?

Urla di agonia, dolore e sofferenza, come in un inferno dantesco, hanno poco alla volta lasciato spazio al più assoluto silenzio, alla completa mancanza di rumori di un asettico e apatico “paradiso”, dominato soltanto dalla paura dei sopravvissuti.

Ma qual è il suono della paura?

Il suono della paura è il silenzio più assordante, il nulla che ci circonda, come nel mio caso, probabilmente unico uomo sopravvissuto dopo lo scatenarsi della volontà di Dio.

Quando i morti hanno cominciato a solcare nuovamente i prati e i campi di questa nostra terra, i vivi ne hanno avuto paura, tentando di fuggire.

Ma nel giro di poco tempo, non saprei dirvi quanto, il numero soverchiante dei corpi dei morti ritornati in vita (mi rifiuto di chiamarli esseri umani o anime…) ha avuto la meglio sui vivi, riducendoli ad un esiguo numero di sopravvissuti, destinati inesorabilmente a morire e a rinascere a questa nuova e distorta forma di vita eterna.

“Zombie” li ha da sempre chiamati la cultura popolare, ma su di una cosa le religioni non mentivano: questo continuo vagare senza meta o scopo sulla terra, per l’eternità, senza più patimenti terreni (come può morire o soffrire chi è già morto?) è la giusta ricompensa e conclusione per chi ha stupidamente creduto alle false promesse di un’idilliaca vita dopo la morte, fatteci dai ministri di Dio o dai profeti che hanno detto di parlare per volere dell’Altissimo.

Queste creature, zombi o esseri umani risorti a seconda di come si voglia chiamarli, hanno portato un’involuzione della nostra società come la intendevamo, un collasso globale del nostro sistema e del nostro modo di vivere.

Ma quale modo migliore per Dio, qualsiasi sia il suo nome, di mantenere la promessa di un’aldilà privo di sofferenza e povertà, in cui tutti gli esseri umani sarebbero stati uguali e fratelli, senza patimenti o angosce?

Sono stato ghermito e quasi sopraffatto da “loro”, ma sono riuscito a fuggire, per rifugiarmi in questo luogo buio e umido, con la vana speranza di riuscire a salvarmi da tutto questo: ma come si può evitare il volere di Dio?

Dentro di me sento come ardere un fuoco dopo aver ricevuto il loro tocco, ma non lo percepisco come un fuoco purificatore o di rinascita, bensì come un allontanamento del mio spirito dal mio corpo e dalla materialità.

In questo scantinato ho trovato un carboncino ed un foglio di carta sporco, sul quale ho sentito la necessità di trasporre i miei pensieri, non tanto per raccontare l’accaduto a qualcun altro (soprattutto nell’ottica di essere l’ultimo essere umano ancora vivo sulla terra), quanto per prendere coscienza del mio io, che percepisco mi sta sfuggendo; il tentativo di affermare a me stesso la mia esistenza, prima del buio e dell’oblio a cui so di essere condannato.

Penso che la sensazione che sto provando sia paragonabile a ciò che prova e vive un malato di Alzheimer, che alterna momenti di lucidità e piena coscienza di sé e dei suoi ricordi,al vuoto del nulla e alla mancanza assoluta di memoria.

So che questo inesorabile processo di morte dell’Anima per la rinascita nella resurrezione della carne è già in atto dentro di me: presto anche il mio corpo potrà unirsi ai miei fratelli nell’apatica Vita Eterna che Dio ha voluto e decretato per noi dopo essersi stufato di giocare con le sue creature…

L’Uomo si sentì come espulso dal suo corpo materiale.

Non era in grado di descrivere le sensazioni che provava, ma l’ebrezza per essere stato svincolato dalle catene della materialità fu quasi immediata.

L’ebrezza e l’abbandono lo stavano guidando verso il buio al fondo di un tunnel di luce.

Il suo grido muto di orrore aggredì Dio più forte di qualunque altro suono avesse mai sentito.

In quella pura forma di coscienza, mentre il corpo, che più non gli apparteneva, rinasceva condividendo la condizione dei suoi simili alla non-Vita eterna nella gloria di Dio, l’ultima anima umana varcò la soglia del nulla e cessò di essere.

Ezechiele 5 – 9,10,11.

“…Vi punirò come non ho mai fatto prima e mai più farò dopo.
Le vostre azioni sono state disgustose.
In città i genitori divoreranno i propri figli e i figli i propri genitori.
Eseguirò la mia sentenza contro di voi e disperderò i sopravvissuti ai quattro venti.
Io,il Signore,il Dio vivente, giuro che vi sterminerò senza pietà perchè avete contaminato il mio santuario con i vostri riti disgustosi e i vostri idoli abominevoli.
Non risparmierò nessuno.”

Marco Castaldi Giuseppe


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