di Anna Liguori
Zombie e Libertà
ovvero
Aspetti positivi dell’Apocalisse Zombie
Saturi delle mille misure precauzionali in caso di Apocalisse Zombie, spesso non facciamo caso ai benefici che un Olocausto potrebbe portare alla nostra specie. Anche in questo caso, consiglio vivamente di guardare sempre al bicchiere mezzo pieno, se mi passate il banale modo di dire.
Facciamo un salto temporale nel futuro per facilitare l’argomento. Al termine della follia generale, che un evento del genere potrebbe provocare, ormai, siamo in grado di difenderci, siamo capaci di procurarci provviste, armi, riparo e quant’altro. Siamo entrati, paradossalmente in un’era primordiale, in simbiosi col mondo esterno, dove gli zombie sono solo un fastidio da eliminare. Ovvio, non voglio sottovalutare i pericoli di un’estinzione, tuttavia, storicamente, l’uomo è l’essere sopravvissuto a più epidemie, guerre o catastrofi naturali.
Di seguito, un elenco di tutti gli aspetti positivi in caso di Apocalisse:
- Libertà di espressione: privilegiamo abiti comodi, pratici, senza fronzoli. Nessuna necessità di “essere alla moda”. Niente cravatta per gli uomini, niente decolté per le donne, per quanto sia utile ficcare un tacco 12 in testa ad uno zombie, risulta poco efficace nella fuga in caso di orde. Non sei costretto a piacere agli altri: Questi jeans mi fanno un brutto culo? E chi se ne fotte! Queste scarpe non mi slanciano abbastanza i fianchi? E se ti assesto un bel calcio in faccia? (e non devi essere necessariamente uno zombie).
- Pieno accesso alle risorse naturali: nel momento in cui l’habitat risulta sicuro, senza nessun supermercato in vista, potremmo produrre da soli il necessario per la nostra sussistenza. Basta disturbi intestinali, basta fegato ingrossato (non necessariamente per il cibo, vedi punto 3). Tutto è naturale, niente di geneticamente modificato. Paradossalmente potremmo vivere a lungo, se non ci mordono prima.
- Selezione naturale della massa: per ovvie ragioni, oserei dire, biologiche, gli idioti sono destinati a soccombere molto prima del resto della popolazione. Innanzitutto, per la bassa cultura. Probabile che la maggior parte crederà di essere in un reality. In secondo luogo, per l’abbigliamento completamente errato (vedi punto 2). Non saremo più costretti a sorridere durante banali aperitivi, ascoltare lezioni di vita da saccenti individui, meglio ancora, sarà la fine di molti personaggi pubblici di cui abbiamo le scatole piene.
- Assenza di obblighi: l’unico obbligo è sopravvivere. Nessuno verrà a pignorarti la casa, i soldi non avranno più valore. Basta tasse, mutui, F24, bollette e soprattutto elezioni.
- Illimitato spazio vitale: considerando l’alta percentuale di massa ignorante, ormai trasformati in zombie gestibili, i sopravvissuti avranno a disposizione un’ ampia mobilità, infinite valli da coltivare, nessuna fila da fare in posta.
Fatte queste considerazioni, converrete con me che una situazione del genere non possa che giovare all’umanità soprattutto in termini di stress. Ecco perché molti di noi non temono l’Apocalisse Zombie, anzi ci sperano.
Anna Liguori
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