recensioni cinematografiche

Quando uscì la notizia della trasposizione in film di World War Z esultai. Uno dei romanzi più intelligenti, innovativi, ben scritti sull’argomento zombie veniva trasposto in film, e addirittura non da una casa produttrice minore con effetti speciali ridicoli e un cast preso a caso tra vecchi attori di Beverly Hills 90210, ma da una major, con centinaia di location diverse, budget da filmone e persino Brad Pitt! Un sogno per tutti gli appassionati di zombie ormai rassegnati all’idea di doversi sorbire per tutta la vita parodie stupide, pseudosplatter e qualche occasionale piccola perla fatta con due lire con l’aiuto della fidanzata truccatrice. Era davvero impossibile non esultare, anche se una piccola parte dentro di me (che vorrei identificare con un vecchio brontolone che passa le giornate a masticare tabacco per poi sputalo a terra) cercava di dirmi qualcosa. Ma cosa?

 

 

wwz

 

 

Sì, poi le notizie di divergenze con lo scrittore Max Brooks, i ritardi della produzione, i cambi in corsa, le voci che si rincorrono… cose che capitano dopotutto, soprattutto in film del genere. Quello che importa è che finalmente gli zombie ce l’hanno fatta, saranno ormai una categoria rispettabile come i vampiri dopo Intervista col Vampiro o i lupi mannari dopo Voglia di Vincere! (esempio sbagliato? Uhm..) Quindi godiamoci il film, e via con gli SPOILER!

 

Inizia. Brad Pitt è in auto con la sua famiglia, fermo in mezzo al traffico. I clacson suonano, la radio tenta di dare qualche notizia utile ma saranno le solite fregnacce, dai, metti lo zoo di 105! Improvvisamente delle proteste. BASTA CON QUESTO TRAFFICO!!! Anzi, no. Ci sono gli zombie.

 

Un tipo di zombie particolari a dire il vero. Corrono come delle lepri, ma tutti sdinoccolati, lanciandosi a corpo morto verso le prede. Fanno salti sovrumani, rompono i vetri a testate… Non i classici romeriani, insomma, ma ormai quello del morto vivente lento che cammina come un sonnambulo non è più un paradigma sacro, di film con gli zombie che corrono ne abbiamo visti a decine, qualcuno anche discreto! Quindi… andiamo avanti.

 

Brad Pitt non poteva certo interpretare un pizzicagnolo di Cremona, la cosa ci sta. Non si capisce bene cosa facesse ma si intuisce che si tratta di uno abituato a lavorare per le Nazioni Unite in posti di merda come la Somalia, l’Afghanistan o il grande raccordo anulare, quindi approfittando delle sue conoscenze in alto si fa recuperare (dopo che abbiamo assistito alle solite scene di saccheggi nei negozi e di extracomunitari che rifiutano di farsi salvare dalla razza bianca) e portare in salvo in alcune navi della marina USA ancorate al largo dove gli zombie non possono arrivare (finché non impareranno a nuotare). In cambio di ciò il pezzo grosso dell’Onu gli assegna un compito semplice: accompagnare un virologo di Harvard in Corea del Sud dove tutto (forse) è cominciato e dove potranno raccogliere informazioni indispensabili a salvare il mondo.

 

 

wwz

 

 

Così Brad Pitt parte, mentre la sua famiglia inutile resta sulla nave anche se tutti gli altri civili vengono riportati a terra (“cavatevela da soli e non rompeteci il cazzo”). Il problema è che l’aereo arriva a destinazione di notte e l’elettricità è un pochino andata a puttane, quindi non si vede nulla e il virologo che faceva tanto il furbino muore come uno stupido. Andiamo a prendere un virologo nuovo e ricominciamo daccapo? Ma no, dai, ci pensa Brad Pitt che decide di andare in Israele dove tutti vivono felici a Gerusalemme dietro un muro. Come hanno fatto a decidere di erigerlo subito prima che l’epidemia scoppiasse? Devono sapere qualcosa! E allora via verso Gerusalemme, mentre  metà dei compagni è morta perché quella rompicazzo della moglie doveva telefonare nel momento peggiore. Sempre così le donne, oh!

 

A Gerusalemme si svolgono le scene più famose del film. Qui Brad incontra un pezzo grosso del posto che sostanzialmente gli dice “ci siamo salvati perché noi ebrei non siamo mica scemi, dopo migliaia di anni che tutti provano ad ammazzarci abbiamo imparato a difenderci ed a capire le minacce prima degli altri”. Tutto intorno, grande gioia, tanto che il popolo inizia a cantare canzoni di giubilo in coro dimenticandosi che gli zombie sono guidati dall’udito. Avrebbero anche voluto organizzare un concerto dei Metallica, ma non c’era tempo. I morti tendono l’orecchio e pensano “un party? Non escludeteci!”, così salgono uno sopra l’altro e come un’infestazione di formiche invadono anche Gerusalemme. Il pilota dell’aereo su cui erano arrivati vede la mal parata e decide di andarsene e così a Brad non resta che salire su un aereo della Air Bielorussia o qualcosa del genere insieme a una giovane militare israeliana alla quale ha tagliato una mano per evitare che si propagasse l’infezione.

 

 

wwz

 

 

E qui attenzione, che il film diventa sempre più scemo.

 

Brad Pitt si rende conto che anche se non è un virologo può salvare il mondo lo stesso, perché lui ha notato una cosa che nessun altro ha notato. Così chiama in patria dove gli dicono “boh, prova ad andare in Galles!” I piloti dell’aereo decidono di accompagnarcelo perché tanto non hanno di meglio da fare, solo che quando erano quasi arrivati a destinazione dal bagno scappa fuori uno zombie. BU! Sarà morto cacando? Non importa, Brad Pitt ha l’idea migliore per risolvere le cose. Lancia UNA GRANATA dentro l’aereo e poi si allaccia le cinture pregando. Ovviamente muoiono tutti tranne lui e la militare israeliana, che malconci e con pezzi di aereo usati come piercing raggiungono non si sa come la base gallese dell’OMS che – culo – era proprio vicina a dove sono precipitati.

 

Cosa c’è nella base? LA CURA??? No, ma almeno c’è Pierfrancesco Favino e ci sono gli zombie. Metà della base è invasa. Proprio la metà che serviva a loro, quella con tutte le provette di virus! Si, perché la cosa che Brad Pitt ha notato è che gli zombie non attaccano le persone malate, sembrano ignorarle! Quindi la sua idea è… infettiamo tutta la popolazione mondiale con qualche virus letale ma non troppo e incrociamo le dita.

 

 

wwz

 

 

Così l’israeliana monca, il dottore italiano e Brad Pitt entrano nella base cercando di fare meno rumore possibile. Quindi come nelle migliori comiche di Stanlio e Ollio gettano a terra barattoli, fanno cigolare tutte le porte, manca solo che suonino un gong e poi saremmo a posto. Favino e l’israeliana riescono miracolosamente a tornare indietro, Brad Pitt rimane chiuso nella stanza dei virus con uno zombie che lo guarda. Che fare?

 

Massì dai, facciamoci un cocktail di provette a caso!

 

[SPOILER SULLO SPOILER]

 

Funziona, lo zombie l’ignora, Brad Pitt non muore di tifo fulminante e l’umanità è salva. O quasi. Perché dai titoli di coda impariamo tante cose come ad esempio che a Mosca c’è una guerra, che alla fine la famiglia si è salvata e che insomma, ci potrebbe stare anche un seguito, no?

 

Speriamo di no, guarda, perché non ce la farei a guardare un secondo film del genere. Datemi una maratona di film della Asylum, datemi qualsiasi pellicola dove ci siano dei VERI zombie anche con budget di duecento euro ma non questa roba qui, vi prego!

 

 

wwz

Oh, e piantala!

 

 

Michele Borgogni


 

1 commento

Lascia un commento