recensioni letterarie

 

Il 6 giugno 1944 è universalmente conosciuto come il giorno del D-Day, lo sbarco in Normandia, la massiccia operazione che ha portato gli alleati a costituire cinque teste di ponte nel continente da cui partire per la riconquista dell’Europa sino ad allora dominata dai nazisti. Un giorno di sangue, brutalità e morte, durante il quale si pensa siano morti circa 20.000 soldati divisi quasi equamente tra entrambi i fronti. E’ possibile pensare a qualcosa che lo rendesse ancora più sanguinoso e brutale? Matteo Cortini e Leonardo Moretti ci sono riusciti… immaginando proprio per quel giorno il risveglio dei morti e l’inizio dell’Apocalisse Zombie.

 

 

Sopravvissuti

 

 

Sopravvissuti, edito da Asengard ormai cinque anni fa, è ambientato nella Francia devastata del 1956. La civiltà pare ormai inesistente, i pochi superstiti cercano di vivacchiare come meglio possono, fuggendo ai morti che li braccano e cercando disperatamente il poco cibo rimasto. Il romanzo segue le peripezie di quattro di loro: un disertore nazista che ricopre anche il ruolo di narratore, il riconosciuto capo del gruppo Teschio, un commando inglese chiamato così dopo che una bomba incendiaria gli ha devastato il volto, lo spagnolo Santiago, arrogante, violento, che solo Teschio riesce a tenere a bada e Florence, francese giovane ed idealista, tenuta nel gruppo perché le sue conoscenze mediche hanno spesso salvato le loro vite. I quattro riescono a malapena a rimanere in vita, ma Teschio ed il narratore nascondolo agli altri due delle informazioni che potrebbero cambiare il loro destino…

Cortini e Moretti sono gli autori di Sine Requie, splendido gioco di ruolo italiano che con Sopravvissuti condivide l’ambientazione, e per molti versi possiamo dire che il romanzo è almeno inizialmente strutturato proprio come una campagna di gioco di ruolo, con incontri successivi che muovono i protagonisti da un luogo all’altro e fanno crescere la loro storia, fino ad un finale che lascia ancora molte domande senza risposta… Per quanto piuttosto canonico nella narrazione il libro è ben scritto, con momenti appassionanti e personaggi delineati alla perfezione, sufficientemente bastardi da risultare realistici nel contesto. Le scene di combattimento sono ottime, si nota la preparazione degli autori che le rende coinvolgenti e realistiche. Il maggiore elemento di originalità è la divisione dei vari tipi di zombie, dalle larve, assolutamente immobili e quindi non in grado di nuocere, ai classici zombie lenti a quelli feroci che si comportano come animali selvaggi… e non finisce qui, ma non sarebbe giusto rovinarvi la sorpresa!

Il principale difetto di Sopravvissuti è… per me nessuno, in realtà, visto che ho letto i manuali d’ambientazione e giocato al gdr, e così sono in grado di apprezzare i tanti riferimenti contenuti nel romanzo. Per chi invece non conosce Sine Requie, Sopravvissuti potrebbe risultare si interessante, coinvolgente e scritto bene, ma anche, per molti versi, irrisolto. Anche io, giunto all’ultima pagina, sono rimasto con molti interrogativi in sospeso. L’Europa che si intuisce dai capitoli del romanzo è troppo intrigante ed ampia, si sente davvero la necessità di saperne di più. E’ troppo tardi per chiedere un seguito?

 

 

Michele “gioco-game” Borgogni


 

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