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di Luca Pennati


 

La regola nr. 1 degli Zombie è una questione vegana?

 

Ok ragazzi, ve lo dico subito, tutto ciò che sapete sugli zombi è incompleto. Mi spiego meglio: sappiamo con certezza due cose:

2) Il loro morso diffonde il virus

3) Li elimini sfondandogli il cervello

Su queste due regoline non si discute. Sono diventate il mantra ai quali tutti si attengono. Quindi, a tutti gli effetti, manca solo la regola Nr.1 che però risulta essere quella fondamentale: DA DOVE CAZZO ARRIVANO? Qual’è la causa scatenante degli Zombie?

Sono arrivato alla conclusione che probabilmente proprio la mancanza di una regola definitiva e condivisa abbia contribuito a far diventare cult questo genere. Infatti ci sono centinaia di variabili alla decina di teorie che hanno permesso a tantissimi scrittori e sceneggiatori di immaginare svariate ipotesi su come tutto ebbe inizio.

Le principali si possono riassumere nel seguente elenco non necessariamente in ordine d’importanza o preferenza:

  • Radiazioni mutanti provenienti dalla spazio
  • Virus fuoriuscito da un laboratorio di ricerca
  • Singolo paziente Z con mutazione genetica
  • Arma chimica utilizzata deliberatamente
  • Malattie animali che saltano la razza

In un fantomatico scenario apocalittico inoltre si potrebbero applicare le regole del complotto moderno che tanto appassionano svariate categorie di persone. Quindi all’elenco aggiungo:

  • Scie chimiche
  • Carne

Sulle scie chimiche è il caso di dire “sorvoliamo” mentre vorrei focalizzare l’attenzione sull’ultimo punto. Premetto che mi è stato suggerito leggendo numerosi post di vegani altamente convinti mentre tentano di convertire altre persone al credo che la carne sia il male assoluto, lanciandosi in spiegazioni al limite della fantascienza. Dico al limite poiché in questo caso una buona sostanziale verità esiste. Dico di più, ho fatto approfondimenti e ho trovato un po’ di tutto, perciò “mi han convinto”: IN CASO DI APOCALISSE ZOMBIE SOLO I VEGANI SI SALVERANNO.

Il problema sono i “tessuti animali morti” la banale carne di cui si cibano gli onnivori. Infatti al loro interno sono presenti composti organici da cui, come ci raccomandano i VEG, è meglio stare lontani.

Intanto, dobbiamo tornare al 1872, anno in cui abbiamo avuto le nostre belle soddisfazioni italiche, poiché è stato il nostro connazionale Francesco Selmi a dimostrare, che nella carne putrefatta sono presenti alcune basi organiche venefiche con le stesse reazioni generali degli alcaloidi, quindi un sovradosaggio potrebbe essere molto pericoloso. Il buon Selmi chiamò questi alcaloidi cadaverici: ptomaine. Ah, se avesse saputo delle teorie Veg, credo che si sarebbe fatto una grigliata e pace amen.

Comunque… le più note sono, in effetti, la PUTRESCINA (NH2(CH2)4NH2) e la CADAVERINA (NH2(CH2)5NH2). Per dare un’idea, quando sentiamo quell’odore repellente che proviene da un cadavere mal conservato, siamo in loro presenza. Infatti esse derivano dall’azione dei batteri della putrefazione sulle sostanze proteiche, sui grassi, sugli acidi nucleici degli organismi, dopo la morte dell’animale.

Le ptomaine si producono naturalmente con la frollatura (la fase di stagionatura della carne che va dai 2 ai 20 giorni), necessaria per intenerire la carne che altrimenti risulterebbe immangiabile a causa dell’irrigidimento dei tessuti muscolari dovuto al rigor mortis.

Purtroppo le ptomaine sono molto pericolose per l’organismo umano. Addirittura possono essere anche mortali. Nemmeno il calore ne annulla l’effetto. Anche a 200 gradi queste terribili sostanze non smettono di essere attive.

L’avvelenamento da ptomaine rientra nel quadro generale dell’avvelenamento da carni guaste. Le conseguenze comuni sono: la pupilla è dilatata e rigida, le secrezioni salivare e sudorifere diminuite, o scomparse. Ci sono disfagia (difficoltà di deglutizione) e tachicardia, mentre si accompagnano a questi sintomi nervosi i fenomeni caratteristici della gastroenterite.

Ovviamente i Vegani duri e puri ci spiegano che tali fetidi composti sono presenti non solo nei morti ma anche nei vivi che se ne cibano e comunque a lungo andare tutto questo mangiar di cadaveri vi trasformerà voi stessi in cadaveri ambulanti.

Menomale che i Vegani sono il faro della conoscenza, almeno loro si salveranno quando gli zombie (cioè noi maledetti onnivori) invaderanno la terra trasformati dalla carne putrefatta che avrà compiuto il suo sporco lavoro di cambiare la digestione umana. Infatti l’uomo per natura non è come tutti pensano o si sentano: ad esempio non ha i canini pronunciati ma dei molari atti a frantumare i semi, non ha artigli in grado di uccidere e lacerare la carne delle prede, non ha nello stomaco enzimi in grado di neutralizzare l’acido urico e di “digerire“ appunto la cadaverina. Inoltre, l’intestino umano è lungo 12 metri, ben diverso da quello del leone che è di 3 metri. Facile capire che la carne in putrefazione resta nel corpo umano per molto più tempo, diventando inevitabilmente una possibile fonte per lo sviluppo della trasformazione zombie.

Devo dire che nessuno si è mai soffermato a valutare le abitudini alimentari dei possibili sopravvissuti ma siamo ancora in tempo a farlo. Sento già la vostra obbiezione: Rick e Daryl mangiano la carne. Ed infatti sono anche loro contagiati ma il virus Z non li ha ancora trasformati. Ma potrebbe essere possibile che ci siano persone non contagiate da cadaverina e putrescina e quindi sopravvissuti al 100%?

Quindi per il futuro ci toccherà compiere una scelta: zombie carnivori o vivi mangiatori di miglio e soia?

 

Luca Pennati


 

1 commento

  1. Ma benché nella panza dei vegani non ci sia putrescina né cadaverina, tuttavia nella loro ciccia c’è.
    Così come nella ciccia delle mucche, che sono erbivore.
    Forse i vegani non si trasformano perché sono già zombi…. come le mucche. Che, non é un caso, vengono macellati sparandogli in testa

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