FANS

di Maurizio Ganzaroli


 

Sono rimasto solo.

Nessuno è vivo attorno a me.

Ci rifugiammo qui, pensando che avremmo avuto una possibilità, ci siamo sbagliati di grosso.

Credevamo di avere in pugno la situazione, perché in questo centro commerciale c’è tutto quel che si può desiderare, specialmente il sabato, quando tutti vengono a fare spese.

Sentendoci minacciati, ci rintanammo qui, quando era ancora pieno di famigliole contente con i carrelli pieni, bambini frignanti e mogli annoiate.

Non c’era via d’uscita e non avevamo scelta, ma ci sembrava una buona idea andare lì.

Riuscimmo in poco tempo a crearci una buona base da cui controllare la situazione, casomai “loro” avessero dovuto scoprirci.

La nostra venuta lì, non era passata inosservata, ma speravamo davvero di potercela fare, eravamo in pochi e alla fine credevamo che avrebbero avuto pietà di noi, o che ci avrebbero per lo meno ignorati.

Come ci sbagliavamo.

Dovevamo essere qui solo da poche ore, il tempo necessario a crearci una base, sbarrare le porte e gli ingressi all’edificio, eravamo rimasti in 7.

Il cibo per qualche giorno non ci sarebbe mancato, e avremmo avuto anche da difenderci, ma sapevamo che non saremmo potuti stare lì per sempre, ma magari fino a che le cose non si fossero calmate.

Da quando erano apparsi quegli orrori che ci davano la caccia, nulla era più come prima e niente avrebbe potuto rimettere le cose a posto.

Cominciammo a sentire le loro grida, e attraverso i vetri li vedemmo arrivare. Non fu facile riuscire ad organizzarci, la loro orda era davvero infinita.

Le porte non resistettero tanto e alla fine entrarono e fecero rovina. Io sono riuscito a nascondermi nell’incavo di un bancone della multisala, proprio sotto i pop-corn, forse non mi troveranno.

Devo solo aspettare l’alba e forse se ne andranno.

Loro cacciano di notte.

L’ultimo grido dei miei compagni, è stato almeno un’ora fa, devo solo resistere alcuni minuti, ancora pochi attimi.

Li sento, stanno avvicinandosi. Dio se ci sei, ti prego, fai che non mi trovino!

«Hey, qui ce n’è un altro! Stavamo per andarcene e lasciarlo in vita!»

Un colpo secco di fucile alla testa la fece esplodere, schizzando sangue in ogni dove, mentre il coraggioso di turno in mimetica, si vantava di quel che aveva fatto.

«Erano davvero strani questi zombie, non trovi?».

«Hanno invaso questo centro commerciale uccidendo tutti, e poi si sono barricati dentro come se temessero che noi potessimo far loro del male!».

«Si è stato bizzarro, sembrava proprio che avessero dei sentimenti di paura!».

«E poi erano soltanto sette, di solito sono molti di più!».

 

 

Maurizio Ganzaroli


 

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