recensioni cinematografiche

di Michele Borgogni


La cosa bella del trash cinematografico è che anche dopo anni di visioni di film che variano dall’esilarante all’osceno si riesce ancora a trovare qualcosa che riesce a sorprenderti. Nella settimana dedicata dal canale televisivo SyFy all’uscita del terzo episodio della serie di Sharknado, ad esempio, sono stati trasmessi numerosi film con squali robot, squali a tre teste, squali giganti che combattono colossi, squalpolpi che combattono balenolupi e ovviamente squali che volano su tornadi… tutti film noiosi e tristi come Sharknado, penserete. Ed avreste quasi ragione, se non fosse per…

 

ZOMBIE SHARK

 

Anche all’interno della settimana più ignorante di uno dei canali televisivi più ignoranti dell’intero globo non mi sarei mai aspettato un film come Zombie Shark. E’ come se la regista Misty Talley avesse deciso di dirigere un film dopo aver visto Birdemic, pensando “beh, ma questo lo so fare anche io”! E aveva ragione! Zombie Shark unisce una trama stupida a dei mostri insensati, a degli effetti speciali orripilanti e persino ad uno pseudo messaggio ecologista. Ma attenzione, il film è anche meglio di Birdemic, perché qui l’audio non è in presa diretta e gli attori sono quasi veri!

 

LA STORIA

 

Parlare di storia mi fa quasi male, comunque… Un baldo giovane invita la bella fidanzata barista a trascorrere un weekend in uno splendido resort su un’isola. Ma visto che facevano sconti per comitive pensa bene di invitare anche la sorella della fidanzata e la collega barista un po’ porca, evidentemente sperando di organizzare un’orgetta. Il gruppo raggiunge l’isola con un piccolo motoscafo e scopre che il resort e l’isola stessa sono quanto di più squallido esista (vatti a fidare di Tripadvisor), e per di più trovano sulla spiaggia uno squalo di gomma morto, apparentemente morsicato da qualcosa di più grande… che si rianima all’improvviso mangiando il ragazzo che voleva farsi un selfie dentro la sua bocca! Beh, un po’ se l’era meritato. Il problema è che le chiavi del motoscafo erano nella sua tasca, quindi il gruppo rimane bloccato sull’isola senza poter scappare via. Ma in fondo non è un problema, no? Basta fare come dice la tettona del gruppo, rimanere lontani dall’acqua! Ma evidentemente questo ragionamento è pura fantascienza, tutti quanti sull’isola continuano a muoversi tra pontili, spiagge, addirittura su salvagenti, morendo inutilmente come mosche.

Zombie Shark 1

Per fortuna lo sceriffo è lì, pronto a salvare la situazione!

Ma di chi è la colpa di tutto questo? DELLA SCIENZA, ovviamente! Nell’isola c’è anche una vecchia base militare che è stata rioccupata in segreto per una ricerca sulla rigenerazione degli organi. E invece c’è scappato un virus che zombifica gli squali. E VABBE’, può capitare. Poi ci sono Babbo Natale (o quasi), una specie di Rambo armato di lanciarazzi, un simpatico omone nero che fa da direttore del resort, barista e all’occorrenza capo della task force anti squali e che si innamora della tettona (chi può biasimarlo) e soprattutto i genitori delle due sorelle, che per tutto il film sembrano dover avere un ruolo e alla fine… nulla, non ce l’hanno.

 

Zombie Shark 2

 

Uno potrebbe pensare che il picco di ignoranza del film si abbia con gli squali, che quando va bene sono di gomma, quando va male sono in orribile computer graphic, spesso solo delle pinne che si muovono alla velocità della luce sul pelo dell’acqua, appiccicate senza ritegno sullo schermo senza neppure creare una cazzo di scia, un’increspatura dell’acqua, nulla! E già così il film sarebbe sufficientemente orribile da strappare qualche risata. Ma no, c’è di peggio! La stupidità dei protagonisti è a livelli ineguagliabili, se ci sono gli squali zombie ANDATE NELLA TERRAFERMA! E’ vero che il film prova a dare una spiegazione (ahahah!) dicendo che gli squali zombificati possono respirare fuori dall’acqua, ma se proprio dovete CHIUDETE LE PORTE, no? La povera tettona viene trattata malissimo da tutti perché sostiene una cosa intelligente, sarebbe bello se questo fosse un ribaltamento volontario dei ruoli consueti ma ho la sensazione che non sia neppure così. E c’è di peggio ancora. I tizi che fanno il bagno usando delle specie di copertoni per stare a galla sono epici. Poi si sostiene che l’isola non sia raggiungibile dai soccorsi a causa di una “terribile tempesta”… che non c’è! Tutti ne parlano per tutto il film, ma nella terraferma splende il sole, nell’isola splende il sole, DOVE CAZZO E’ QUESTA TEMPESTA??? Ma aspettate, il peggio/meglio deve ancora venire.. scopriamo che nella base supersegreta si fanno esperimenti sugli squali perchè la loro fisiologia è “praticamente uguale a quella dell’uomo”! NO CAZZO, NO! USATE DEI MERDOSI MAIALI, PERCHE’ DOVETE USARE GLI SQUALI??? Ma visto che si tratta di un film pretendiamo per un attimo che sia vero… IL VIRUS SI TRASMETTE DAGLI SQUALI ALLE PERSONE, rendendo anche loro degli zombie. La cosa potrebbe essere persino simpatica se si vedessero in giro corpi completamente sbrindellati, in fondo sono stati morsi da uno squalo, mica da un topino… e invece NO, gli zombie sono praticamente integri, si muovono lenti senza meta e non possono far male (quasi) a nessuno. Come è stato trasmesso loro il virus se non hanno segni di morsi? Ma non facciamo troppe domande, accontentiamoci di vedere questo capolavoro così com’è, sghignazzando una scena si e l’altra pure. Ce ne vorrebbero di più, di ZOMBIE SHARK. Spero nel seguito e per il prossimo anno nello Sharknado Week propongo uno SQUALI VOLANTI CAVALCATI DA ZOMBIE NAZISTI! Come dite, ci hanno già pensato?

 

 

Merda.

 

 

da Lo Scroto scritto da Michele Borgogni


 

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