Racconti brevi

di Nicola Furia


 

 

Quanto è profondo e buio l’abisso dal quale riemergo?

Spalanco gli occhi in questo incubo reale, popolato da morti che camminano tra macerie di città distrutte. E respiro! Respiro avidamente l’aria rarefatta che aleggia tra le ceneri fumanti di questa apocalisse.

Mi scopro ad impugnare una pistola e osservo attonito il corpo di uomo crollato sull’asfalto dinanzi a me. Un orifizio scarlatto dagli orli anneriti sboccia oscenamente sulla sua fronte.

Ora anche i ricordi riemergono lentamente dalle acque limacciose della mia anima intorpidita. Sì… sono stato io ad ucciderlo. Ma, giuro, l’ho fatto per pietà! Ho soppresso la sua vita infetta, ho premuto il grilletto per non farlo tornare. E’ stato un atto di pietà, vostro onore!

Chi era? uno sconosciuto? un amico? un figlio? Non ricordo… non ricordo neanche chi sia io. So di essere un uomo armato, sopravvissuto al genocidio, affetto da shock post traumatico. Non so altro.

E gli zombie mi camminano attorno, le carni putrefatte mi sfiorano, i lamenti infernali mi penetrano il cervello annebbiato. Sono troppo vicini! Devo aprirmi un varco e fuggire!

Punto l’arma e tiro il grilletto… ma il freddo schiocco metallico del cane sul tamburo mi comunica perfidamente che l’arma è scarica. Ho usato l’ultimo proiettile su quell’uomo. La pietà! La pietà mi ha condannato a morte.

Potrebbero afferrami con le ossute mani nere, affondare i denti marci sulle mie carni indifese, squarciarmi lo stomaco e strapparmi le budella… ma non lo fanno. Perché?

Insperati arrivano i soccorsi. Urla belliche e boati di armi da fuoco ne danno trionfante annuncio. Ecco la mia squadra al completo che viene a salvarmi!

Ora comincio a ricordare… Con il mio compagno rimanemmo isolati durante l’attacco. I mostri ci circondarono…. Lui fu morso.

Corro verso i soccorsi! Mi sbraccio, li chiamo… ma mi ignorano!

Ora comincio a ricordare… non fu l’unico a cui strapparono la carne a morsi, non fu su di lui che sparai il mio ultimo proiettile. Dopo che ebbi pietà di lui, la ebbi anche di me. E mi suicidai sprofondando nell’incubo dell’inesistenza.

Cosa sono ora?

Un entità che fluttua nella terra di mezzo tra i vivi, i morti e i morti viventi.

Chi sono ora?

Un fantasma tra gli zombie!

Nicola Furia


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