Articolifumetti

di Michele Borgogni


 

1437121565296.jpg--la_versione_definitiva_dello_speciale_dylan_dog_n_29___il_pianeta_dei_morti____la_casa_delle_memorie__Volete vedere di nuovo Dylan Dog alle prese con gli zombie? Fermi qui! Il 29esimo Dylan Dog Speciale “Il Pianeta dei Morti” è un nuovo inizio per la collana, con lo sguardo avanti verso il futuro ma le radici ben ancorate nel passato della serie. In fondo il nostro investigatore dell’incubo preferito ha cominciato così, con l’Alba dei Morti Viventi, e giustizia vorrebbe che ancora con gli zombie si chiudesse il cerchio. Bilotta ha immaginato così il Dylan Dog futuro, ripiombato nell’alcolismo in un mondo popolato da zombie per colpa sua, perché non ha avuto il coraggio di uccidere il paziente zero, Groucho, quando avrebbe potuto. L’idea è nata con il secondo Color Fest ed è piaciuta talmente tanto che è stata sviluppata, ripresa, ed ora si è conquistata l’onore e l’onere di uno speciale annuale… giunto nelle edicole da pochi giorni.

 

 

Londra è invasa dai morti viventi, così come quasi tutto il mondo, un mondo che con gli zombie ha giocoforza quasi imparato a convivere. Non è facile uccidere chi fino a poco tempo prima era un parente, un amico, anche un semplice conoscente, così molti si limitano a rinforzare i cancelli meglio possibile ed a continuare a vivere la propria vita, anche perché quando soli gli zombie non sembrano poi così pericolosi… Dylan è a capo di una speciale sezione della polizia di Londra che si occupa di ritornanti, ma in realtà non si presenta quasi mai al lavoro. Vive in una catapecchia vicino al cimitero, ha ripreso a bere e si macera nel dolore per la perdita di tutto ciò a cui ha tenuto nel corso della propria vita, fino a pensare al suicidio. L’unica persona che sembra continuare ad essergli legata è la giovane figlia di Jenkins, che ha ereditato il mestiere del padre ma che per fortuna sembra un po’ più sveglia. Per quello che forse sarà il suo ultimo caso Dylan accetta di occuparsi degli Immemori, persone che hanno accettato di rinunciare alla propria vita ed ai propri ricordi per vivere in oasi illegali dove gli zombie sono tenuti lontani. Alcuni di loro stanno tornando a Londra, e la loro riapparizione getta le famiglie nel caos…

 

Francamente è un piacere trovare un Dylan diverso dal solito: un Dylan cupo, rassegnato, alcoolizzato, senza amici e senza speranze. Più umano, sicuramente. Il fattore empatia mi ha aiutato ad apprezzare questa uscita, anche più della bellissima copertina di Carnevale o dei disegni, al solito perfetti, di Casertano. Lo stile grafico e quello narrativo sono perfettamente adatti alla storia narrata, presentandoci massacri e situazioni scabrose ma senza mai premere eccessivamente sul pedale dell’acceleratore, lasciando tempo al lettore di digerire ogni vignetta. Una narrazione dolente che lascia il segno, abbastanza classica per essere apprezzata dai vecchi lettori e abbastanza nuova per piacere ai fan del nuovo corso.

 

E’ difficile trovare un vero difetto ne Il Pianeta dei Morti. Le precedenti storie di Bilotta mi erano piaciute ma senza entusiasmarmi, neppure questa è riuscita a farlo ma è stato un ulteriore (ed inaspettato) passo avanti, e sono arrivato a fine lettura dispiaciuto, volendone di più. Ecco, forse il problema principale è proprio questo, pensavo che avremmo letto varie brevi storie autoconclusive, ed invece ci troviamo di fronte ad un unico arco narrativo che saremo costretti ad attendere di anno in anno. Ma tra dodici mesi un sequel de Il Pianeta dei Morti sarà per noi così attraente come lo sarebbe stato adesso? Non ne sono così sicuro, ma per il momento non posso non promuovere questa prima uscita. Bravi!

 

 

Michele Borgogni


 

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