EditorialeRacconti

Lubecca – Germania – 24 Maggio 1944
Divisione K-Flottille 411 Molch.

Dal diario dell’ Oberbootsmann (Capo di prima Classe) Lukas Friger.

Amati genitori,
sono da poco giunto a Lubecca, la città per come la ricordavo non esiste più, gli Inglesi l’hanno ridotta ad un cumulo di macerie.
Tutto sommato il morale delle truppe è ancora alto, c’è ancora chi crede di poter vincere questa guerra.



02 Giugno 1944

Cara famiglia,
finalmente sappiamo qualcosa di più a riguardo di questa operazione segreta.
Sarò uno dei primi a pilotare un Molch “Torpedoversuchsantalt”
E’ una sorta di sommergibile tascabile, che può immergersi fino ad una profondità di 40 metri e restare in immersione per 50 ore grazie all’ausilio della maschera con l’ossigeno. Purtroppo è un monoposto quindi non avrò nessun compagno di avventura. Pensate, è lungo solo 10 metri e ha un diametro che non arriva ai 2.
Monta due siluri da 53 cm e va a due velocità, ah dimenticavo, non ha la retromarcia.
Tutto sommato io sto benone non state in pensiero per me,
Vostro,
Lukas



11 Giugno 1944

Ciao Papà,
L’addestramento è iniziato da qualche giorno, in tutto ci sono stati affidati 30 Molch.
Non sono entusiasta del mezzo se devo dirla tutta, non è molto affidabile.
Quando sono lì dentro mi sento come un tonno in scatola.
Stiamo cercando di apportare qualche miglioria, ma la cosa che meno mi convince  è l’assenza di un sistema di comunicazione tra i vari sottomarini.



08 Luglio 1944

Mia amata,
oggi è stato un giorno difficile, ho avuto problemi con il mio Molch, la tenuta stagna della mia cupola in plexiglass non ha resistito alla pressione e ho rischiato di finire annegato nelle acque del mar Baltico.
Fortunatamente grazie ad una rapida emersione sono riuscito ad uscirne tutto intero.
I tecnici stanno lavorando per risolvere il problema.
Ho sempre con me una tua foto, un’altra è appesa all’interno del mio sottomarino, sei sempre con me.
Tuo, Lukas.



12 Agosto 1944

Il nostro capo, Werner Jacobs non nutre alcun dubbio sul successo della missione. Visione questa, perfettamente in linea con le alte cariche della Kriegsmarine.
Sono scettico anche se non lo do a vedere.
Le alte cariche ci consigliano vivamente di fare uso di Pervitin classificato come un medicinale che cura tutti i mali. Da quando ho iniziato a farne uso mi sento rigenerato, potrei scalare una montagna intera e combattere da solo contro un intero esercito.
Gli addestramenti sono duri,i test possono arrivare a durare fino a 72 ore, ma noi siamo Tedeschi, non avvertiamo fatica.



03 Settembre 1944

Mio amore,
Abbiamo appena terminato l’addestramento nel Mar Baltico, novanta giorni di prove e test. Pensiamo tutti che siano insufficienti ma ai vertici della Kriegsmarine poco importa di quello che pensiamo noi. Qui tutto succede troppo in fretta, non abbiamo più tempo e se speriamo ancora di poter ribaltare le sorti del conflitto l’unica carta che possiamo giocarci è l’azzardo.

Approssimazione. Molto oramai è lasciato al caso, non studiamo più i piani nei minimi dettagli, sembra quasi che lasciamo spazio all’improvvisazione. Lassù ci motivano asserendo che la fortuna sia dalla parte del Reich.
Con affetto, Lukas.



05 Settembre 1944

Come state cari miei?
Abbiamo appena avuto la notizia che stavamo aspettando. Domani partiamo in missione, sono assieme al primo gruppo formato da 10 Molch in tutto.
Destinazione Italia, Sanremo. Tutte le preoccupazioni lasciano spazio all’eccitazione, l’idea di poter rendermi utile alla causa mi elettrizza. Non state in pensiero per me.
W la Germania!



23 Settembre 1944 Sanremo – Italia.

Amore mio,
chiedo scusa se non mi sono fatto sentire, ma il trasferimento è stato più difficile del previsto.
Abbiamo perso un Molch durante il viaggio, saltato su una mina assieme al carro che lo trasportava.
La costa italiana è meravigliosa, nonostante l’estate stia terminando qui fa caldo e il mare è bellissimo. Torneremo qui, insieme.
Ci siamo uniti alla X Flottiglia Mas gruppo Ovest, un’unità speciale della Regia Marina Italiana.
Domani sera avrà inizio la nostra prima missione.
Oggi è venuto a trovarci Il Kapitan zur See (Capitano di vascello) Fritz Boehme, nostro comandante dei mezzi d’assalto delle forze del Fuhrer in Italia.
Ha tenuto un discorso impeccabile, poche parole, tutti entusiasti. Afferma con sprizzante fierezza che la vittoria finale è vicina.
Ai nostri superiori non importa se non conosciamo ancora la zona e non siamo abbastanza preparati, nel loro delirio pensano di poter riuscire ad ottenere grandi risultati con il minimo sforzo.



24 Settembre 1944
Ore 23.00

Inizio missione Salamandra.
Siamo imbottiti di Pervitin e chissà quale altra sostanza. Questo medicinale fa miracoli, riesce a tenermi sveglio per giorni, senza avvertire stanchezza ne’ paura. Siamo invincibili.
Ho portato il diario con me, so già che non sarà una missione breve, ma io sono pronto.
Partiamo in formazione, usciamo dal porto. Il primo pericolo è rappresentato dalle mine.



25 Settembre ore 02.00

Il mare è nero come la pece, solo il chiarore della luna facilita un po’ le cose.
Siamo finalmente usciti dal porto indenni, ho scansato tre mine, la fortuna è dalla mia parte, sono pronto a fare il mio dovere. Coste francesi, stiamo arrivando.


ore 07.00

Siamo giunti a largo di Mentone, non vedo l’ora di sganciare i miei due siluri dritti nel ventre di qualche corazzata nemica.
Ci siamo disposti a circa 100 metri di distanza gli uni dagli altri e con i lunghi periscopi ispezioniamo l’area alla ricerca di qualche imbarcazione.
Sono riuscito a scorgere altri 8 periscopi, ne manca all’appello uno, dove Diavolo si sarà cacciato.


Ore 15.00

Nessuna imbarcazione nemica all’orizzonte, non siamo qui per galleggiare in mezzo al mare. Inizio ad innervosirmi, dannati alleati, dove vi nascondete?
A breve partirà la fase 2, ci sposteremo in direzione Cap Ferrat.


Ore 22.00

Durante la navigazione scorgiamo un’imbarcazione, sono pescatori, non voglio sprecare uno dei miei due siluri per affondare un carico di merluzzi.
Penso che il non poter comunicare con i miei compagni sia una grande pecca. L’effetto del Pervitin inizia a svanire, un senso d’angoscia mi pervade, assumo un’altra pastiglia.



26 Settembre 1944 ore 06.15

Ho scorto qualcosa all’orizzonte, sembra proprio la prua di una grande nave da guerra nemica.
Mi è diventato duro per l’eccitazione, è arrivato il nostro momento, facciamo vedere quanto vale la Kriegsmarine.
Preparo i siluri, controllo dei dati. Sono pronto!


Ore 06.40

Dannazione, siamo stati scoperti, la mia cupola in plexiglass vibra ad ogni esplosione, ci stanno vomitando addosso bombe di profondità, devo immergermi e devo farlo subito. Riesco a scorgere dei resti di un altro molch a pochi metri dalla mia posizione, ci stanno facendo a pezzi, merda!


Ore 06.58

Non sono venuto qui per farmi lanciare bombe sulla testa, non voglio fare la fine del topo in trappola.
Non ho paura di morire per la mia patria, non ho paura che la mia vita termini qui, ora nel fondo del Mar Mediterraneo. Voglio solo che la mia nazione sia fiera di me, risalgo e affronto il nemico, posso farcela.


Ore 07.12

Una bomba di profondità è esplosa a non più di dieci metri dalla mia posizione. Uno squarcio si è aperto a poppa, il mio Molch non risponde più ai comandi, l’emersione è impossibile, sto colando a picco.
Vaffanculo alla Germania.
Vaffanculo Fuhrer.

Alessandro Baviello


 

Lascia un commento