Editorialerecensioni serial tv

RECENSIONE STRANGER THINGS
SECONDA STAGIONE

 

Eravamo in molti ad aspettare e nello stesso tempo a temere la seconda stagione di “Stranger Things” dei fratelli Duffer.

Dopo una prima stagione a dir poco esplosiva e sorprendente che ci ha lasciati tutti a bocca aperta per la bella sorpresa che è stata il vederla, il più grande timore era il mantenimento di un livello così alto da parte degli autori, specialmente in termini di attesa da parte nostra.

E i fratelli Duffer hanno confermato di essere una bella realtà del panorama televisivo odierno.

Hanno preso in mano la loro creatura con piglio deciso e l’hanno traghettata in una seconda stagione altrettanto sorprendente e di qualità nettamente alta.

Non si sono certo accontentati di ripetere le stesse scelte stilistiche della prima stagione, che hanno colpito al cuore un po’ tutti

Le nuove generazioni, incuriosite da quegli anni 80 così strani ai loro occhi attuali: “niente cellulare e piattaforme per i giochi elettronici, eppure guarda come si divertivano e vivevano bene quei ragazzi!”

Le “vecchie” generazioni che quegli anni li hanno vissuti come adolescenti ed i genitori di qualcuno di loro: “come eravamo strani e come eravamo “semplici” rispetto ad adesso”.

Gli autori hanno deciso di continuare con l’omaggio a quegli anni ma inserendo una crescita personale e una maggiore conoscenza dei nostri personaggi favoriti, Lucas, Will, Mike, Eleven, Dustin, Hopper, Joyce, Nancy, Jonathan e Steve soprattutto. Aggiungendovi alcuni componenti nuovi per ampliare le loro capacità relazionali, Bob, Max e Billy su tutti.

E abbiamo come risultato un’altra stagione magnifica da divorare.

Eleven cresce in tutto e per tutto. Nel raffronto con un vero genitore, Hopper. Ritrova la sua vera madre e capisce che l’hanno fatta impazzire apposta per non farle “ricordare” la figlia, Jane, con un elettroshock a cui nessuna mente potrebbe sopravvivere sana. Ma la madre in lei ricorda in profondità la sua Jane e riesce a connettersi con lei nel modo più diretto e profondo. Trova inoltre una specie di sorella che, volente o nolente, la aiuta a decidere come vuole essere veramente, in barba agli input iniziali che le ha dato il suo “papà” Dr. Donner. E qui i Duffer ci fanno vedere che il legame che ha con Mike, Hopper e gli altri l’ha resa forte e decisa, l’ha cambiata per sempre.

Mike, che per motivi puramente di impossibilità di sdoppiamento dell’attore che lo interpreta, impegnato in quel periodo anche in “It” come Richie si vede poco nella prima parte della stagione, riprende la sua funzione di capo morale della compagnia nel momento in cui Will rimane invischiato un’altra volta con il Sottosopra.

Lucas e Dustin mostrano le prime crepe di un’amicizia che cresce e si modifica necessariamente, come cambiano e crescono loro, ma che alla fine si rinsalda su quella stima e su quell’amore reciproco che si portano dentro da sempre.

E qui entra in gioco Max, la nuova ragazza del gruppo che ovviamente non riesce minimamente ad entrare nei cuori degli altri ragazzi e nei nostri di spettatori come Eleven, ma che fa bene la sua parte di rottura temporanea degli equilibri del gruppo, oltre  a mostrarci altre parti della vita dei ragazzi dell’epoca e dei loro videogiochi.

Insieme a lei entra in gioco anche il fratellastro Billy. Che serve ai Duffer a “sostituire” come “figo” della compagnia uno Steve che dimostra invece in questa stagione tutta la sua maturità e crescita interiore. Costruendogli anche già una sua storia alle spalle: genitori divorziati (ricordate, erano i primi divorzi) e padre violento. Che sicuramente l’anno prossimo fiorirà, come le altre seminate quest’anno.

Ok lo ammetto, da adolescente negli anni ‘80 ero allibita che potessimo trovare bello un tipo simile. Eppure era così per la maggior parte di noi (io, sapete bene, sono sempre a parte in queste cose) e accidenti se da adesso in poi ci penserò su a dire ai ragazzi “ma veramente ti piace quello/a?”.

Will che finalmente si mostra in tutta la sua straordinaria bravura e che richiama L’Esorcista, mitico film degli anni ‘80 per tutti noi.

Ammetto apertamente che il mio preferito è Dustin. È incredibilmente unico in tutto. Anche nel dare il mandorlato al suo Dart nel momento giusto!

Non sto qui a ripetervi gli infiniti easter eggs che i fratelli Duffer inseriscono in tutta la stagione, compresa la scelta dell’attore che fa Bob, il mitico Sean Austin dei Goonies, e l’unico e indimenticabile Ghostbuster. Ma ragazzi, che immersione meravigliosa in un tempo che fu, continua e immediata!

Insomma questi fratelli Duffer sono veramente nerd sfegatati con un’abilità nel gestire le nostre emozioni spaventosa.

Aiutati certamente da un cast che fa scintille e che oscura la maggior parte degli attori adulti in giro adesso e considerati vip.

E ora ci si mette ad aspettare un anno e mezzo circa la terza stagione di questa serie che si divora in un attimo ma che si vorrebbe durasse in eterno. Come solo le grandi serie sanno fare.
 

Antonella Cella

 


 


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