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RECENSIONE THE WALKING DEAD S08E07

 

 

E dopo l’episodio soporifero scritto dalla Kang, che ci tocca ogni otto puntate a stagione, finalmente siamo tornati agli sceneggiatori Negrete e Reed.

Questi due autori mettono come protagonista della puntata Eugene e, incredibilmente visti i precedenti del personaggio nella serie, riescono a renderla interessante e “attiva” come poche.

Finalmente cominciamo a capire veramente come funziona la mente di Eugene. Egoista? Certamente. Insensibile? No, anzi proprio l’opposto… Con un ego molto sviluppato? Certamente! Senza pietà per gli altri? No, per niente… Calcolatore? Certamente! Pronto a sacrificare chiunque per sé stesso? No, neanche un po’.

Insomma, tenuto conto che qualsiasi personaggio immaginario, come dice il grande Stephen King, non è che un mucchio d’ossa rispetto ad un essere reale, Negrete e Reed sviluppano Eugene egregiamente in questa puntata. Con tutte le contraddizioni tipiche di un “normale e vero” essere umano.

Perché bisogna essere onesti con noi stessi. Ognuno di noi vorrebbe essere un Rick, un Daryl, una Carol e così via in quella situazione, ma alla fine è molto probabile che sarebbe un Eugene.

Incapace di sopravvivere da solo e quindi disposto a tutto per farlo in qualche maniera, “usando” chi invece lo sa fare. Ma, quando il gioco si fa duro, ci si mostra completamente umani, incapaci quindi di far uccidere qualcuno a sangue freddo anche solo parlando (vedi Dwight).

Ed ecco che ci identifichiamo quasi totalmente con Eugene. Lo stesso personaggio che abbiamo disprezzato praticamente da quando lo abbiamo visto la prima volta. Alla fine è “noi” come nessuno nella serie.

Sempre in bilico tra bene e male. Tra giusto e ingiusto. Tra egoismo e generosità.

Per lui è impossibile “essere Negan” totalmente. Perché Negan è troppo “oltre” nella sua disumanità, nel suo manipolare tutti.

In questa puntata poi, Negan mostra una tecnica manipolatrice ancora più furba e inaspettata da lui. Niente violenza gratuita, minacce continue, ma il far credere ad Eugene che lo apprezza perché lo riconosce come un suo pari.

Dopo aver messo ben in chiaro di essere superiore e meglio di chiunque sia in giro dopo l’apocalisse, Negan “concede” ad Eugene quel riconoscimento della sua intelligenza superiore che nessuno gli ha mai dato, né prima né dopo. Mossa di una furbizia sottile che, dico la verità, non avrei mai abbinato a Negan.

Questo personaggio mostra ancora una volta delle sfaccettature incredibilmente complesse ed interessanti.

Ma il personaggio che più mi ha sorpreso è stato Daryl. “Spalla” di Rick praticamente da sempre nella serie, sta mostrando un’indipendenza da quest’ultimo impressionante nelle ultime puntate.

È talmente concentrato nella distruzione dei Salvatori e di Negan da “tradire” Rick ed il suo piano. Rompendo lui stesso l’assedio che stava per portare alla vittoria Rick and company.

Interessante come l’odio assoluto porti ad errori assoluti in guerra. Mantenere la freddezza è necessario a tutti i costi, pena il rischiare la tua stessa sconfitta.

Quindi Daryl, proprio quando Rick “con il boxer azzurro” (scusate non ho resistito. Troppo ridicolo!) porta a casa l’alleanza con il gruppo di Jadis, causa l’apparente rottura del perfetto piano di quest’ultimo.

E la prossima settimana vedremo il midseason finale. Negan verrà sconfitto definitivamente? Sì, riprenderà e metterà Rick e il suo gruppo nei guai un’altra volta?
 

Antonella Cella
jackson1966

 


 


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