Racconti

PASQUA ZETA

 

2000 Dopo Zeta
Chiesa Romeriana dei Vaganti
 

Nell’ex magazzino del complesso ospedaliero, che ora funge da luogo di culto segreto, non c’era un posto libero. Centinaia di fedeli erano rivolti verso la camera criogenica che attendeva di essere aperta da 2000 anni.

Il Pastore della Chiesa Romeriana prese posizione davanti all’altare e dopo aver guardato il suo gregge che era in trepidante attesa del Verbo, parlò: “Vaganti! In questa notte di giubilo, al cospetto del Sacro Virus, rendiamo omaggio ai nipoti dei nipoti dei primi sopravvissuti. Noi siamo gli ultimi discendenti infetti della generazione Post-Zeta e fino ad oggi abbiamo avuto il privilegio di ricordare. Stasera, invece, avremo la possibilità di salvare l’umanità! Il Sacro Virus tornerà a scorrere per le strade!”.

“Ringraziamo Zeta, figlio di Romero nostro Dio per aver eliminato duemila anni fa, il marcio di quel mondo che era ormai in cancrena fino alle fondamenta. Tuttavia il marciume è riuscito nei secoli a sopprimere il nostro credo e a dominarci nuovamente. Ci siamo dovuti nascondere per ricordare la nostra storia. Abbiamo subito. Abbiamo sopportato. Abbiamo dovuto tacere e obbedire. Abbiamo dovuto curarci forzatamente Abbiamo dovuto accettare che il nuovo ordine controllasse le scorte alimentari, le fonti di energia, le informazioni elettroniche. Domani però sarà un grande giorno. Tutto ciò che è stato, sarà di nuovo. Torneremo ad essere connessi l’uno con l’altro.

Troppo tempo abbiamo dovuto aspettare per rivelare al mondo la sacra reliquia. Finalmente grazie ai nostri valorosi analisti di archeoingegneria siamo giunti a decrittare la password della camera criogenica che contiene il Sacro Virus ed ora possiamo liberarlo. Per una nuova Pandemia Zeta di Liberazione! Torneremo padroni del nostro mondo!”

I fedeli rimasero in religioso silenzio. “Bene! Che entri il Volontario” ordinò il pastore.

Fece ingresso un uomo vestito con un camicie immacolato lungo fino ai piedi con lo sguardo fisso davanti a sé.

Il pastore lo guardò e facendogli un cenno lo fece avanzare verso di lui.

“Ed ora Fratelli Vaganti, è il momento della ecaurestia”. Si avvicinò alla camera criogenica e compiendo movimenti teatrali con la mano, digitò il sacro codice di sblocco. Un rumoroso clic segnalò l’apertura della camera e una nuvola di condensa ghiacciata fuoriuscì dagli stipiti rimasti sigillati da secoli. In mezzo alla nuvola di azoto liquido apparvero due braccetti meccanici ben saldi attorno alla fiala del Sacro Virus. Il sommo pastore dopo aver indossato guanti e maschera protettivi estrasse la provetta di vetro e la alzò sopra la testa in modo che i fedeli potessero ammirarla. Il Sacro Virus contenuto all’interno, passò in pochi istanti, dallo stato solido allo stato liquido.

“Dopo 2000 anni è ancora integro! Ammirate la sacra fiala, finalmente il Virus di Zeta tornerà in mezzo a noi! Convertirà ancora! Recluterà ancora! Lode a Zeta!” urlò il Pastore.

“Questo è Zeta! Questa è la fiala del suo sangue! Lode a Zeta” fecero eco i Vaganti bramosi del potere ottenibile grazie a quel liquido di cui avevano sentito tanto parlare nelle storie tramandate dai discendenti dei primi sopravvissuti. Si diceva che fosse un liquido miracoloso, capace di infondere una forza sovrumana, una sensibilità mai provata, di consentire una connessione di gruppo capace di superare qualsiasi ostacolo.

Il pastore a quel punto, aprì la fiala e dopo averne versato una goccia sulla lingua del volontario, ne versò mezzo contenuto in un diffusore elettronico di essenze. “Che il Sacro Virus ti doni la morte per ritrovarti nella tua rinascita e che tutti voi vi predisponiate a ricevere il dono di Zeta”.

Il Volontario cadde a terra privo di conoscenza, immediatamente venne attraversato da intense convulsioni, spalancò gli occhi che erano iniettati di sangue fino a coprire le pupille, le vene del collo divennero nere, spesse e pulsanti. Morì due minuti dopo.

Il gregge iniziò ad ululare di gioia gustando l’aroma del virus diffuso nell’aria.

Il pastore si abbassò per controllare il cadavere del Volontario. “Invochiamo Zeta nostro Signore, affinché infonda nuova vita al Paziente Zero” disse con voce profonda.

In quel mentre il cadavere si alzò di scatto, completamente trasfigurato, con la pelle tirata, gli occhi incavati e i denti pronti a convertire gli umani alla rinnovata fede Romeriana.

“Gioite! Il Paziente Zero è tornato. Fratelli vaganti lasciatevi infettare e unitevi a lui nella liberazione di questo mondo corrotto”.

“Sia lode a Zeta!” risposero. Nel frattempo il virus nebulizzato fece effetto sulla moltitudine raccolta per l’occasione. Uno ad uno caddero a terra subendo le medesime sorti del Volontario che aveva aperto la via. Uno ad uno si rialzarono trasfigurati coi denti digrignanti pronti ad unirsi in un’orda famelica.

Il pastore commosso da quel risultato continuò: “Sempre sia lodato. Ed ora, scambiatevi un morso da Zombie!”.

Un rantolo corale echeggiò: “Zalleluja!” e si morsero in un tripudio di grida.

Il pastore si avviò a concludere la messa: “Zombie! Vagate famelici!”. Come ultimo gesto si tolse la maschera e accolse anch’egli il virus. Il nuovo gregge doveva avere un nuovo pastore.

In breve l’orda uscì dall’ex magazzino senza più bisogno di nascondersi e in corteo attraversò le strade della città. Ad ogni metro convertirono nuovi fedeli al Dio Romero. Finalmente ZETA IL SALVATORE era tornato, per liberare il mondo dalla feccia umana corrotta. Sia lodato Zeta.
 

Luca Pennati

 


 


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