recensioni cinematografiche

 

Diciamo la verità, Eli Roth non è mai riuscito a scucirsi di dosso il successo di Hostel. I film successivi sono stati, ahimè, un patetico tentativo di raggiungere la fama dell’amico e produttore Tarantino o, quantomeno, accostarsi ai colossi del B-movie come Rodriguez e Rob Zombie.

Il giustiziere della notte si avvicina al miglioramento a piccoli passi, e, pur non essendo “questo capolavoro”, riesce a stuzzicare la curiosità dello spettatore.

Nessuna novità sulla trama, che si basa sulla trita e ritrita idea del “se mi ammazzi la famiglia io ti cerco e ti sbudello”.

Bruce Willis (attempato ma sempre cazzutissimo) è un uomo normalissimo, medico di fama e con un temperamento d’acciaio. La morte della moglie lo segna tragicamente ma non troppo. Non troppo perché, essendo un medico, riesce a contenere il dolore per poi incanalarlo nella vendetta. Fa le prime esecuzioni, in maniera piuttosto maldestra, particolare che umanizza il personaggio, senza farlo sembrare subito un supereroe. Scene splatter arricchiscono il film senza affatto esagerare.

Nonostante la storia banale, l’evoluzione del protagonista è resa abilmente dal regista: apparentemente lenta ma comunque inesorabile.

Direi che questa volta “l’orso ebreo” merita comunque una piccola lode, augurandoci che continui su questa strada.

 

Anna Liguori

 


 


VISITA I NOSTRI PRODOTTI SU AMAZON

 

Lascia un commento