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di Michele Borgogni


 

fantasy-tom-wood-zombie-girl-cemetary-poster-TR6208Se volessimo essere banali potremmo ridurre il tutto alla famigerata Rule 34: se esiste, ne hanno fatto un porno. Gli zombie esistono (quantomeno come concetto!), quindi il porno su di loro CI DEVE ESSERE, è naturale. Più difficile è capire perché esista, ormai da più di trent’anni, e soprattutto perché qualcuno dovrebbe decidere di guardarlo di propria spontanea volontà.

Se volessimo fare gli intellettuali potremmo partire da Freud, da Eros e Thanatos, pulsioni di vita e pulsioni di morte, indissolubilmente legate tra di loro. Sarebbe ovvio legare Eros al sesso, e quindi alla pornografia, ma come ben sappiamo sesso non è solo appagamento dei propri ed altrui sensi, chi abbia guardato anche solo qualche scena porno nella propria vita sa bene quanto siano presenti le scene di sopraffazione, violenza, prevaricazione. A partire dagli anni 80 uno dei maggiori registi porno al mondo è Mario Salieri, italiano, che ha imposto un proprio stile personale, presentando donne sottomesse, spesso costrette se non dalla violenza dal senso del dovere, incapaci non solo di esprimere il proprio piacere, ma anche di sorridere. Il sesso non è sempre gioia e gioco, e non si tratta di storture solo moderne, basti pensare a Freud, o al concetto di vergogna che ha attraversato quasi tutta la storia dell’umanità.

Le notti erotiche dei morti viventiParadossalmente uno dei primi film di zombie che abbia visto in vita mia è anche uno dei primi porno che abbia visto in vita mia: Le Notti Erotiche dei Morti Viventi, diretto da quel genio e precursore di Joe D’Amato, che qualche mio amico aveva in una sgranatissima vhs. Sesso e morte. Il film era nato come un “semplice” zombie movie, ma visto che in quel periodo c’era una grandissima richiesta di porno, la produzione d’accordo col regista decise di aggiungere scene hard. Difficile eccitarsi con Laura Gemser che evira (in una scena non hard, girata con l’utilizzo di una protesi) Mark Shanon durante una fellatio, ma anche con le (poche) scene di vero sesso, ed infatti il film non ebbe successo al botteghino. Ma come spesso è successo con pellicole molto particolari divenne rapidamente “di culto”, e come ogni culto arrivarono presto i cloni. Porno Holocaust ad esempio, dello stesso regista, condivideva con l’originale ambientazioni e la maggior parte degli attori, e sostituiva gli zombie con una creatura mostruosa geneticamente mutata per gli effetti di un test nucleare.

Joe D’Amato stesso ha sostenuto in una intervista che la sua intenzione non era di eccitare o spaventare, solo di shockare, per far parlare di sé e provocare una reazione.

DrillerPer ritrovare altri veri e propri zombie nell’horror dobbiamo aspettare il 1984, quando in America uscì Driller, ovvero la porno-parodia di Thriller di Michael Jackson. A dire il vero il sesso con gli zombie è piuttosto limitato, mentre ben più presente è quello con l’aspirante Michael Jackson lupo mannaro. Il film però è importante per un motivo, è una anticipazione di quella che sarà la vera moda dei porno con gli zombie dopo gli anni 90: le porno parodie.

Ne possiamo nominare diverse: Night of the Giving Head, Re-Penetrator, Evil Head, Left 4 Head e tanti altri, fino all’ultima porno parodia di The Walking Dead, dove scopriamo che le zombesse (nessuno si azzarda a provarci con gli zombie maschi… o con zombesse vecchie o brutte, se è per questo) possono essere sconfitte se costrette ad ingerire sperma umano. Una trama davvero esaltante! La maggior parte di questi spoof prendono dall’originale solo il titolo da storpiare e la presenza degli zombie, o poco più. Sono difficilmente definibili come horror, in quanto portano in loro uno spirito scazzone (con la s mi raccomando) impossibile da prendere sul serio. E non ci provano nemmeno.

In particolare a metà degli anni 2000 qualcuno, a prendersi sul serio, ci ha provato davvero. Nel 2006 ad esempio è uscito Grub Girl, basato sul fumetto di Edward Lee. 1572011-grubgirldvdcvrIl film è difficilmente definibile un capolavoro, ma certo è affascinante e genuinamente macabro e disturbante. Diretto da Craven Moorehead, racconta la storia della Grub Girl del titolo interpretata da Brittney Skye, una prostituta che muore per gli effetti di una radiazione emanata da un jet di nuova concezione. Brittney si risveglia sul tavolo dell’obitorio, mentre due scienziati necrofili stanno abusando di lei, scopriamo così che la radiazione fa tornare in vita i contaminati come zombie intelligenti… La ragazza torna così ad esercitare la propria professione, scoprendo anzi che la sua nuova condizione di zombie le facilita la vita. E’ immune alle malattie, e non sente più alcun dolore. Una sera, tornando verso casa dopo il lavoro, è avvicinata dal suo vecchio pappone, che la costringe ad un rapporto orale contro la sua volontà. Brittney, ricordando di essere uno zombie, lo evira con un morso… proprio come nel film di Joe D’Amato.

Un approccio diverso è quello scelto in Porn of the Dead, decisamente più splatter e meno sofisticato. zombiekb_porno_zombie_porn_of_the_deadPrivo di una vera trama, il film è una sequenza di scene porno tra umani e zombie, uomini e donne, accompagnati da una martellante colonna sonora tra black metal e metalcore. Non mancano dettagli gore, e l’immancabile evirazione con morso è qui seguita da un abbondante facial di sangue. Interessante un passaggio nella recensione del film ad opera di Rog Reviews: “Non so quale pubblico potrebbe davvero apprezzare questo film” e “Non è il sesso ad essere l’elemento centrale del film, al centro sono più che altro la musica ed il make-up. Ci saranno persone che riusciranno a masturbarsi con Porn of the Dead? Può darsi, ma credo che nessuno penserà che a questo film come perfetto ausilio alla masturbazione. Ci sono delle belle ragazze, ma il focus è talmente lontano dalla bellezza e dalla “masturbabilità” che nessuno probabilmente le noterà”.

Torniamo alla domanda iniziale: perché ci sono porno con gli zombie? Forse perché gli zombie sono un facile veicolo per parlare di tutto, e con loro si possono fare satire politiche, denunce sociali, film comici, western, action, thriller… perché non porno?

Si potrebbe finire parlando del più controverso film di zombie mai filmato: L.A. Zombie, di Bruce La Bruce. la-zombie-movie-poster-2010-1020707983Qui davvero gli zombie sono una metafora, un pretesto per dire molto altro. E’ la storia di un barbone schizofrenico interpretato con estrema convinzione dalla stella del porno gay Francois Sagat, convinto di essere uno zombie alieno e che in quanto tale emerge dalle acque dell’Oceano Pacifico e vaga per le strade di Los Angeles alla ricerca di cadaveri con i quali avere rapporti omosessuali per riportarli in vita. L.A. Zombie è stato vietato in moltissimi paesi per oscenità e incitazione alla necrofilia, ed è davvero un notevole pugno sullo stomaco persino se lo stomaco è quello allenato di un fan degli zombie. Bruce La Bruce aveva girato intorno al concetto di zombie porn già in precedenza, ad esempio con Otto, or Up for the Dead People, che aveva creato quasi altrettanto scandalo con la scena di uno zombie gay che fa sesso con un altro penetrandogli un buco nello stomaco. Nonostante questo, il film era stato proiettato in più di 150 festival in tutto il mondo, quindi evidentemente non era abbastanza…
Bruce ha dichiarato che secondo lui il porno (specialmente gay) con gli zombie sarebbe il porno del futuro, in quanto la carne marcia e putrescente permetterebbe la realizzazione di scene di sesso infinite, in cui ogni partecipante all’orgia di sesso e sangue potrebbe scavarsi nel corpo dello zombie il proprio orifizio da scopare.

Arte? Pornografia? Malattia mentale? Desiderio di shockare a tutti i costi?

Lasciamo il giudizio ai nostri putrescenti lettori…

Michele Borgogni


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