recensioni cinematograficheserie Z come Zombie

di Michele Borgogni

Per il primo articolo della serie Z come Zombie avevo scelto un film giapponese, Zombie Ass. Troppo facile. I giapponesi sono talmente strani da essere in grado di produrre qualsiasi schifezza, ma non solo, persino di farla sembrare professionale e – per le menti abbastanza fulminate – apprezzabile. Mi spingo addirittura ad ipotizzare che qualcuno potrebbe considerarlo un gran film, molto divertente! Quindi ho deciso di cercare una pellicola che, anche con tutta la buona volontà, non possa proprio piacere a nessuno. E non sono dovuto andare troppo lontano. A Empoli, per la precisione.

locandinaGli empolesi Luca Boni e Marco Ristori sono probabilmente tra i registi zombie nostrani quelli più internazionalmente noti. Il loro esordio, Eaters, era una pellicola evidentemente girata con pochi mezzi, con tanti limiti ma anche spunti e potenzialità interessanti. In primis il modo di girare dei due registi, davvero internazionale. Ed infatti il film ha attratto l’attenzione di un guru dei B-movies come colui che è considerato (immeritatamente) il peggior regista del globo: Uwe Boll! Il tedesco ha assoldato Boni e Ristori per dirigere una nuova pellicola zombie. Ancora con pochi soldi, sebbene più che nel loro esordio, ma con una esposizione mediatica decisamente maggiore. Buone prospettive, quindi?

No, decisamente. Il risultato è Zombie Massacre… ed è un risultato pessimo sotto quasi ogni punto di vista.

Il film inizia… come qualsiasi altro film di zombie. Il tentativo di creare il soldato perfetto va a rotoli e ne escono fuori orde di famelici non morti, e l’epidemia procede inarrestabile. Il presidente degli Stati Uniti (Uwe Boll, e chi se no?) ordina ad un gruppo di improbabili mercenari di provvedere a insabbiare il tutto, caos & shit happens. Se la trama è banale i personaggi sono disastrosi. Sia per la caratterizzazione (la samurai che nemmeno è giapponese, il capellone pseudo religioso) che soprattutto per la recitazione. I dialoghi sono ridicoli e noiosi, le scene di combattimento… non ne parliamo. La samurai sventola la katana lentissimamente e gli zombie le cadono davanti senza essere stati sfiorati. Bah. A confronto Dolph Lundgren in Battle of the Damned (altro film che dovremmo proprio prendere in considerazione per questa rubrica) sembra Bruce Lee da giovane.
Cosa ancora peggiore, il film non è annoverabile tra gli z-movies brutti ma divertenti. No. Per gran parte dei 90 minuti di durata non succede nulla o quasi, c’è solo noia, noia e dialoghi irritanti. Anche le scenografie sono orride, risentono del budget comunque risicato e non mettono in mostra nulla di originale. Boni e Ristori non fanno altro che prendere un’idea qua, una la, e buttarle nel film un po’ come capitano. Ok, anche Eaters era evidentemente ispirato a Day of the Dead, ma in un esordio autoprodotto la cosa poteva anche essere giustificabile. Ma qui? Anche i sparuti tentativi di inserire qualcosa di nuovo sono evidentemente plagiati da altri (il mostrone già visto in Resident Evil). Forse l’unica cosa vagamente originale sono i topi zombie, anche se in fondo Rats del nostro Bruno Mattei non era poi molto diverso, così come il The Rats del 2002. Ah, non andate a cercare
questi film, sono comunque pessimi.

Si salva qualcosa?

Si, si salvano la fotografia ed i movimenti di camera che fanno apparire il film comunque più
“ricco” di quello che è. Si salva in parte il trucco… non gli effetti digitali, quelli sono abominevoli, ma il buon vecchio make-up prostetico non è totalmente da buttare, anzi si sente la mancanza di qualche scena gore (si, c’è anche poco gore!) fatta come si deve che avrebbe potuto mettere in mostra almeno il talento dei truccatori. Il film prova a risollevarsi con il finale ultra-trash con le tettone zombie. E ci si chiede… non si poteva fare tutto il film così, buttarla sul trash? Si doveva per forza mantenere questo tono ultra serioso come se fosse un film vero? Se ci si addentra nel territorio della serie Z bisogna avere il coraggio di percorrerlo fino in fondo! Misteri… Come è misteriosa la notizia che il film dovrebbe avere un prossimo seguito, sempre diretto dal nostrano duo e prodotto da Uwe Boll. La richiesta che faccio loro per questo nuovo lavoro è MENO TOPI ZOMBIE, PIU’ TOPE ZOMBIE! Non deludetemi!

Michele Borgogni


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