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La recensione della quattordicesima puntata della settima stagione, a cura di Antonella Cella “jackson1966”.


 

L’amore che provo per “The Walking Dead” contro tutto e tutti mi sembra ormai arcinoto, ma devo ammettere che quando “toppa” lo fa alla grande, di certo non in maniera appena accennata. Accidenti a lei!
Ma veramente Gimple ha deciso di affidare la terz’ultima puntata della settima stagione ad Angela Kang da sola? All’autrice “psicologa” per eccellenza di tutti gli autori che ha a disposizione? A quella che adora far parlare di sé ogni personaggio per ore? A quella che pensa che a tutto il mondo interessa vedere Rosita che perdona Sasha e benedisce Abraham per la sua relazione con lei, postumamente?
Ripeto, tutto questo quando stanno preparando la battaglia con Negan e stanno sistemando la scacchiera da settimane a questo scopo?
Ebbene sì, è evidentemente possibile, perché è quello che è successo con questa puntata.
Pur amandola con tutto il cuore, di queste scelte autoriali mi sfugge completamente la logica. O veramente è ora che riducano le puntate stagionali e la smettano di tirarla per le lunghe, o la Kang ha veramente degli appoggi fenomenali nella AMC, perché non è la prima volta che si fa questa stupidata in sette stagioni, ed ogni volta è stato un disastro.
Anche questa volta il disastro, purtroppo annunciato quando ho visto il nome dell’autrice della puntata, si è verificato: puntata di un noioso che di più non si può pensare. Discorsi inutili tra protagoniste che potrebbero dare molto ma molto di più alla serie, specialmente Rosita, e, invece, si trovano a discutere dell’amore per un uomo morto che non si era proprio comportato onestamente con Rosita. E il ciondolo che Sasha porta lo dimostra ampiamente.
Ma questa cosa si potrebbe sempre giustificare pensando che, perdonando Abraham, Rosita in realtà si libera della sua ombra definitivamente, svela la reale sé stessa e ci fa capire quanto l’essere così bella l’abbia facilitata nel carpire dagli uomini, incontrati dopo l’apocalisse, i trucchi per sopravvivere, usando proprio quella sua facciata di “bella e indifesa” ed usando il sesso a suo vantaggio.
Dimostra quindi di avere acquisito una forza ed un coraggio post-apocalisse come poche persone sono riuscite a fare e lo abbiamo visto molto bene nel passato della serie. Si è resa indispensabile per il gruppo di appartenenza ed ha acquisito una sicurezza di sé micidiale. Diventando il soldato che tutti vorrebbero vicino.
E proprio grazie a questa sua “confessione”, Sasha capisce che lei è troppo importante per il nostro gruppo e per la battaglia che deve sostenere con Negan, per permetterle di sacrificarsi in nome della vendetta e quindi la “salva” dalla missione suicida, da loro decisa per uccidere Negan stesso.
Peccato che Negan reagisca a queste cose con una certa veemenza, tipo dieci di voi per ognuno dei miei. Immagino quindi come reagirà al tentativo di Sasha di ucciderlo. Perché sappiamo tutti bene che Sasha fallirà, e con lei porterà a fondo Alexandria and company. Come diavolo non lo capisca veramente mi lascia perplessa al massimo! Senza contare che mette in pericolo proprio quella Maggie che tanto ama e che tanto è decisa a proteggere a tutti i costi.
Meno male che esiste Daryl, l’unico che, grazie ad un carisma ed ad una personalità ormai ben radicata nella serie, riesce a “salvarsi” dalle scemate psicologiche della Kang, uscendone anzi rafforzato, in quanto finalmente esprime il suo senso di colpa per la morte di Glenn direttamente a Maggie. Così che lei gli possa spiegare chiaramente che sa bene che non è colpa sua, perché Glenn era destinato a morire quella sera per mano di Negan, che decide a priori e, soprattutto, perché Glenn non gli avrebbe mai permesso di sentirsi in colpa, in quanto sapeva quanto Daryl sia una delle cose migliori che l’apocalisse Zombie abbia portato al mondo.
Che passi avanti incredibili è riuscito a fare questo personaggio! Nelle prime puntate della serie era un razzista che vedeva in Glenn solo l’ennesimo asiatico da nulla, ed ora è……Daryl.
E speriamo che il suo arrivo dai Saviors serva a fermare Sasha o, almeno, a rappezzare i danni che lei sta per causare. Sempre che non costi la sua cattura da parte di Negan stesso. Diciamo che non la prenderei proprio bene e temo che, come me, non la prenderebbero bene molti fans della serie.
Oltre ovviamente a come la prenderebbero male anche Carol e Morgan, ora più che mai decisi a far fuori Negan, e loro non sono né Sasha, né altri “primi venuti” da sottovalutare. Ma Rick and company sono pronti per la battaglia finale, o per iniziare la guerra così presto?
E scopriamo anche qualcosa sul passato di Jesus, che è gay (caso mai interessasse a qualcuno) e che non si fa minacciare facilmente da Gregory, nuovo amicone dei Saviors. Ma anche che quest’ultimo ha in mano una carta vincente che, se usata bene dai nostri eroi, potrebbe essere un’arma a doppio taglio per Negan. Ha la parola d’ordine per entrare nella tana di Negan stesso. E Jesus, dalla minaccia stupida che gli fa Gregory sui “suoi nuovi amichetti”, lo capirà molto presto, se non lo ha già fatto.
E Negan commette un altro errore di valutazione grossolano, essendo ormai sicuro di avere tutto e tutti sotto controllo: porta nella sua tana il Dr. Carson di Hilltop, fratello del defunto dottor Carson ucciso da Negan stesso, convinto che lo seguirà perché…beh lui è Negan, che altro ci vuole? Ma questo Carson sembra di una pasta ben diversa dal fratello, come dimostra la freddezza con cui accoglie la notizia della morte del fratello stesso e il cenno di intesa che si scambia con Jesus quando sta per andarsene da Hilltop. Negan ha portato un altro nemico nella sua fortezza?
E veniamo ad Eugene. Sono sicura che tutti siano già lì a dire “lo sapevo, è solo un vigliacco approfittatore”, come ha fatto Rosita. Ma io continuo ad avere i miei sani dubbi su questo suo atteggiamento. È molto intelligente e ha capito subito, secondo me, quanto l’azione di Rosita e Sasha fosse stupida e senza senso, fatta in quel momento, ed ha reagito di conseguenza. Continuo a pensare che stia facendo il doppio gioco con Negan. Forse mi sbaglierò, ma l’istinto e la sua maturazione nelle puntate prima di arrivare da Negan mi dicono il contrario. Ricordiamoci sempre che il “vigliacco” si trova lì per salvare Rosita da Negan e che si è autoaccusato per questo!
In conclusione, puntata filler che più filler non si può, dalla quale si salvano solo i personaggi che, per loro natura sono già così ben definiti che nessun autore può più influenzarli più di tanto: Maggie, Daryl, Jesus ed Eugene.
Altra cosa chiara, a meno che Gimple non abbia in mente una guerra lampo, è che la vera battaglia con Negan ci sarà nell’ottava stagione, o almeno le sue conseguenze più “pesanti”.

 

Antonella Cella “jackson1966”

 



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