La vendemmia

Era di una dolcezza e soprattutto di una malinconia che attrae, misteriosa e così sensuale da apparire irraggiungibile, sempre lontana e avvolta da un velo che quasi la distaccava da ogni tatto possibile, da sguardi più duraturi e inconcepibili, deliziosi e onirici che fantasticavo eppur desideravo, ardentemente, disperando, e prolungando quell’ansietà e quella gioia che…

La vergine dell’Etna

Non era bellissima, forse mediocre, oppure tutto l’opposto, a dispetto di quel che in realtà e da vicino si coglieva senza lasciarsi condizionare dalle dicerie; eppure aveva il sorriso di una scultura, la gioia naturale del legno intagliato e posizionato in un luogo impervio, sperduto tra le rocce del vulcano. Da lontano sembrava altissima, forse…

Il sole dissepolto

Grandi, dannatamente grandi erano i miei occhi che immergevano in un oblio fatale, nella voluttà che ardeva già solo a guardarli, inebriando ed estasiando, lacerando in quei profumi e delizie, che liberavo peccaminose, torturatrici, come un veleno dolcissimo. Un refrigerio crepuscolare, distruttivo e letale. La mia eleganza felina che si stagliava fiera, artigliando rapace, con…

Come una foglia al vento

Tutto laggiù trascoloriva, dal verde al castano o viceversa. Era un prato irremeabile, un empito che mi accerchiava tra il profumo delle albicocche e il silenzio di un vento che mi lambiva con una voce soave. Era l’aspettazione dell’infinito e dell’impossibile che ammiravo oltre una rete infrangibile. Sembrava che la natura cambiasse, mentre ella era…

Finiva l’estate

Finiva l’estate, il cielo oscurato sembrava tuonare. Almeno così credeva un amico, ed io gli risposi: “tranquillo, sono cannoni!”. Nessuno uccide l’Uomo nero. È l’ignoto, l’imprevisto, l’inatteso, quel che di spaventoso riponiamo nell’angolo più lontano della nostra esistenza. E invece “Esso” è in prossimità, vicino, vicinissimo, è dentro la nostra angoscia. L’ispettrice era un terremoto,…

Il pittore e le iridi

Da sempre sono stato attratto da tutto ciò che riluce e brilla, ammalia e poi attrae, sconvolge e quindi folgora. Che i suoi occhi fossero un effluvio di sapori, conseguenti passioni, una vampa di brace che incenerisce, me ne accorsi un giorno per caso, in un tempo che non ha riscontro oggettivo, se non quello…

Giorno d’estate

L’arsura della stufa celeste, prodigiosa, vivificatrice, la stella madre di noi bachi irrilevanti, arroventava l’aria fin dalle prime ore del mattino. I miei occhi erano concentrati a leggere un libro soporifero, poggiato sul tavolino di un color verde bosco, lo stesso che splende ancora nella sua grazia di ferro qui nel giardino delle mimose. L’autore…