L’aquilone

Ero una bambolina.E a dir il vero – nonostante ormai stia invecchiando, nonostante la cipria sparsa a strati sulle mie gote, nonostante lo screpolamento delle labbra, in un viso corrugato, lacerato e arso dal tempo, che falciava come una mietitrebbiatrice, spezzava cuori come se fossi una macina, che creava amore, iniettava le vene di pulsioni…

L’eco della Valkiria

Non ricordo esattamente se l’avessi già vista, probabilmente sì, di sfuggita, da qualche parte, ma quel giorno, in un’estate incandescente, notai i capelli rubini di una donna, una chioma che  stagliava e determinava un viso intriso di malinconia e possa, sicurezza e determinazione, una nuova conoscenza che, dall’aspetto attraente, sembrava una divinità guerriera nordica, forse…

I demiurghi

To-to-to-to-to-to-to. Un rumore assordante e inatteso mi svegliò mentre mi ristoravo a un sole che mi rivitalizzava e rallegrava in una spiaggia deserta, tra due promontori che degradano dentro il mare limpido, della mia terra bellissima. Era un elicottero militare, di quelli colorati di nero con una scritta in bianco, che già atterrisce da lontano…

L’apocastasi

– Ma tu non avevi paura?– Io? Sembrava un sogno, sembrava un incubo da cui nessuno si sarebbe svegliato. Con gli incubi avevo dimestichezza, forse l’incubo ero io, forse pure questa volta?! Quel che creavo e poi distruggevo, quel che speravo fosse perfetto, si rivelava sempre infausto, dannato, ingrato, e soprattutto inutile. Accesi la televisione…

L’irremeabile

Mi affacciai sul balcone, guardando la strada, cercando di scorgere un rumore, qualcosa che fosse vivo, a parte un uccellaccio che gracchiava nascosto sul ramo di uno dei tre pini. Ma non si udiva niente. Non era una semplice influenza, non era un virus, probabilmente era un’arma batteriologica creata dalla Natura per sbarazzarsi il prima…

L’illusione

La zia aveva comprato da poche settimane una casa in campagna, distante qualche chilometro dal paese. La costruzione era in realtà un rudere, che abbisognava di varie ristrutturazioni, che lo zio, in pensione da anni, avrebbe iniziato ad eseguire nella primavera ormai prossima. Il terreno che circondava le quattro mura era abbastanza esteso, ricco di…

Ardèa

Ero un uomo in carriera, di successo, un uomo superiore, uno con la giacca e la cravatta. Avevo tutto, madre Natura con me era stata fin troppo mite e generosa. Calata la sera, mi sentivo stanco, dopo una settimana di lavoro intenso, in quella stagione che aveva tutto l’aspetto di un freddo inverno, che tuttavia…

Il castello

Non era proprio una fortezza grandissima, più che altro un palazzo sperduto su una rupe che si ergeva mirando una delle tantissime vallate dell’entroterra siciliano, immerso tra infiniti vigneti e campi sconfinati. Ma da lì, costruito su una roccia, dominava a trecentosessanta gradi l’intero circondario, fino a dove l’occhio poteva spingersi, poiché non vi erano…

L’ispettore

Quel maledetto porto d’armi mi era scaduto già da qualche mese, e ancora non avevo alcuna notizia sulla sua sorte. Forse l’addetto all’iter, alla firma, era lento, se n’era dimenticato, era malato. Che minchia ne potevo sapere di come funzionasse quel mondo. Decisi di andare in questura a verificare. L’edificio era vecchio e storico, il…